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Bartocci racconta gli inizi di Gabrielloni del Como: “Un ragazzo d’oro come pochi, con una famiglia incredibile”

Giocava nella formazione Juniores Nazionale della Jesina, oggi è tra i protagonisti del Como in Serie A.

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Gabrielloni

E’ spuntata di recente la prima storica intervista rilasciata (a Jesi, nelle Marche, nel lontano 2010) dall’allora ‘sconosciuto’ Alessandro Gabrielloni. Un precoce goleador, oggi in Serie A col Como di Fabregas, che militava nella Juniores Jesina Nazionale di mister Stefano Belardinelli (Jesi è la sua città natale) nel 2010 (ai tempi della Serie D della Jesina).

A rispolverare quel ‘prezioso’ materiale (‘rispuntato’ da un computer d’epoca) il giornalista di Jesi (Ancona) Daniele Bartocci, il primo ad intervistare Gabri-Gol in esclusiva a Jesi in quei tempi per l’house-horgan ufficiale ’11 Leoni’ della Jesina Calcio (club di cui Bartocci fu anche addetto stampa). Un lungo serpentone colorato tra aneddoti e ricordi emozionanti, con particolare riferimento alla stagione sportiva 2010-2011. “Non mi pongo limiti. Mio fratello Tommaso vero bomber di famiglia? Mi dà consigli, avere lui in famiglia rappresenta per il sottoscritto uno stimolo in più a far sempre meglio”, si legge nell’intervista di Daniele Bartocci, giornalista che abbiamo raggiunto per farci raccontare trucchi, segreti e aneddoti del primo Gabrielloni a Jesi, cresciuto a pane e gol. “Ho visto crescere sul campo di Jesi Gabrigol. Era un bomber molto silenzioso, sempre uno dei primi ad arrivare all’allenamento e uno degli ultimi ad andarsene. L’unico difetto che aveva? Me lo rivelò lo stesso Gabrigol nel 2010: veniva a Jesi dopo l’esperienza con gli Allievi Regionali e Nazionali dell’Ancona Calcio dove, la stagione precedente alla Juniores Jesina, riuscì ad abbattere la soglia dei 30 gol totali”.

Dagli inizi alla Serie A col Como: il percorso di Gabrielloni

Bartocci racconta il Gabrielloni di Jesi: “Nessuno avrebbe mai immaginato, tranne pochi, che un giorno Gabrigol potesse trascinare il Como fino alla serie A a suon di gol e prestazioni. Era un ottimo giocatore per la sua età, ma non era ancora un vero leader all’interno dello spogliatoio. Le lunghe esperienza da Jesi in avanti (vedi Campobasso e altri club), anche alla corte di mister Favo, credo lo abbiano condotto a diventare sempre più leader silenzioso, sempre più uomo spogliatoio, sempre a disposizione dei suoi compagni, sempre distante da interessi strettamente egoistici. Me lo ha rivelato recentemente anche la sua sorella Marta, con cui ho avuto il piacere di condividere importanti traguardi all’Università Politecnica delle Marche. Mi ha confessato che suo fratello è un leader dentro e fuori dal campo, è un generoso: basta pensare all’assist a Nico Paz nel 2-0 contro la Roma. Gabrigol avrebbe potuto far doppietta”. Bartocci lo ha voluto celebrare di recente con una pizza in suo onore: “Ho fatto creare a un mio conoscente, che ha una pizzeria, la pizza Gabrigol. Da Zia Emilia, a Porto Recanati, questa pietanza ha riscosso un ottimo successo, come tra l’altro la Pizza Walid Cheddira, altro marchigiano doc, che ho voluto lanciare – sempre tramite questo conoscente – in occasione dei Mondiali Qatar 2022”. Differenze tra Gabrielloni e Cheddira? “Walid è fenomenale negli spazi, nel filo de fuorigioco; per un gioco in profondità credo sia un bomber ideale. Gabrielloni è un generoso, sa fare un po’ di tutto ma non eccelle in alcun particolare. Anche a Jesi, oltre 10 anni fa, non eccelleva in niente ma segnava sempre più degli altri. Il suo segreto? Essere uomo vero dentro e fuori dal campo, essere sempre umile e gentile con tutti. Vivere una vita regolare, da atleta vero, lontano dalla movida, lontano da droghe, alcool o altro. E’ un gran bravo ragazzo, ha una famiglia eccezionale alle spalle, non solo la sorella Marta ma anche padre, madre e fratelli. Se lo vedrei bene in Nazionale? Se riuscirà, dopo i recenti acciacchi, a diventare pedina fissa nell’attacco di Fabregas, che lo stima molto tra l’altro, credo possa far comodo da qui ai prossimi anni all’attacco della Nazionale. Non credo abbiamo attaccanti specifici con le sue caratteristiche, e non lo dico perché sono di Jesi come lui. Me lo hanno detto anche alcuni suoi ex conoscenti e allenatori nelle Marche. Lui ha una buona velocità, una buonissima performance fisica che ha migliorato negli anni, e sicuramente sa fare gol in tutti i modi. Potrebbe segnare anche di scorpione, ve lo garantisco. Già a Jesi, nel 2010, lo vedevo segnare in allenamento in tutti i modi. Eppure non era ancora nessuno, era uno dei tanti. Ma era sicuramente un ragazzo d’oro come pochi”.

Bartocci di recente ha fatto due chiacchiere anche con la fidanzata di Alessandro Gabrielloni, Elisa Cardinali. “Mi ha confessato che si completano a vicenda. Sono una gran bella coppia e auguro a loro il meglio per il prossimo futuro”. La conclusione fa sognare i tifosi: “Ho detto più volte ad Alessandro e alla fidanzata di venire ospite un giorno in una importante Università per una lezione a ritmo di bomber… Mi farà sapere. Incrocio le dita, sarebbe qualcosa di fantastico per i ragazzi. Una case history, quella della ‘favola Gabrigol’, che sicuramente sarebbe al top in aula!”.

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