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Colpani e il retroscena sul vivaio Atalanta: “Prima del calciatore si guardava l’uomo. Oggi le giovanili mi fanno effetto”
Andrea Colpani, attuale trequartista della Fiorentina, ha parlato della sua esperienza nel settore giovanile dell’Atalanta.
Andrea Colpani è uno dei tanti talenti usciti dal vivaio dell’Atalanta. Con il club nerazzurro ha vinto uno scudetto e uno Supercoppa U17. In Primavera, è stato compagno di squadra di calciatori del calibro di Kulusewski, Carnesecchi e Zortea, tutti calciatori che attualmente militano o in passato hanno giocato in Serie A. Dopo l’esperienza a Trapani, ha vestito anche la maglia del Monza, vincendo i playoff di Serie B e giocando con i brianzoli in Serie A. In un’intervista rilasciata a Calciomercato.com, Colpani ha parlato della sua esperienza nelle giovanili dell’Atalanta.
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Atalanta, le parole dell’ex Colpani
Colpani ha parlato del lavoro portato avanti dal settore giovanile dell’Atalanta: “Voglio raccontarvi che a Bergamo con Mino Favini si guardava l’uomo che il ragazzino poteva diventare, prima di tutto il resto. E’ una cosa fondamentale, l’educazione tra club e famiglia. Noi portavamo la pagella, se non andavi bene a scuola non giocavi. Poi veniva il calciatore, la tecnica di base”. Rispetto a qualche anno fa, si lavora meno sulla tecnica: “Oggi, a dieci anni di distanza, si lavora sulla tattica, sulla costruzione, sulla riaggressione a palla persa. Vedere i nuovi metodi di allenamento dei ragazzi delle giovanili già quando ero al Monza mi faceva effetto, perché mi ricordo che facevo due ore di tecnica e partita. A parte questo, vedo che qua (Firenze ndr) si lavora bene e soprattutto ci sono i mezzi per crescere. La strada è quella giusta secondo me”
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