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Archie Gray, poca scuola e tanto calcio: la stellina di Bielsa emersa con Farke

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Archie Gray
Archie Gray

Il Cies (osservatorio calcistico) verso la fine di aprile ha riportato un report stilando i 100 giocatori U20 con più minutaggio nell’ultimo anno. È stato calcolato ogni singolo minuto in gare ufficiali con club e Nazionali (maggiori e U21) oltre al livello sportivo di ogni impegno.

Facendo un’ampia scrematura, siamo giunti ad analizzare coloro che hanno performato ancor di più in termini di tempistiche nei massimi campionati mondiali. Dopo avervi parlato del 13esimo, Pablo Gavi, ora tocca al numero 8 della lista. Ecco di chi si tratta.

Archie Gray, la stellina di Bielsa che “marinava” la scuola

La famiglia Gray è una vera e propria dinastia in casa Leeds. Archie è l’ultimo della generazione (dopo il prozio, il nonno e il padre) a difendere i colori dei “Peacocks”. Arrivato a Leeds all’età di 8 anni, il destino era già scritto dal momento che a 15 anni già giocava con la formazione Under 19. E già definito una futura stella dall’ex direttore sportivo, Victor Orta. Il primo a intravedere qualcosa in lui fu Marcelo Bielsa, nonostante non ci siano state mai le occasioni per lanciarlo in campo. El Loco con lui è stato un vero martello pneumatico, costringendo il club a mettersi d’accordo con la scuola per giungere a un compromesso. La convocazione del 18 dicembre 2021 contro il Liverpool lo fece conoscere al mondo.

Archie Gray: piacere, dovere…volere!

Archie Gray è debitore di Daniel Farke, neo allenatore dei Peacocks a partire dalla stagione 2023-24, audace nel lanciare il classe 2006 fin dalla prima giornata. Dopo una salvezza raggiunta in extremis in Premier League, in quella successiva non c’è stato nulla da fare. In Championship sotto la gestione di Farke è stato lanciato al grande pubblico, collezionando più di 50 presenze in appena una singola stagione, nella quale è stato impiegato in qualsivoglia posizione sul rettangolo verde. Nelle giovanili è partito da centrocampista centrale, di quelli davanti alla difesa, per poi esser traslato sulla fascia destra con compiti prettamente difensivi. Anche se nel match di Fa Cup contro il Chelsea viene rispostato al centro e viene premiato come “Uomo-partita”. Il suo unico obiettivo, nonostante i tanti interessamenti sul suo conto, era quello di riportare il Leeds nel calcio che conta: esito mancato solo per questione di centimetri.

Alexander-Arnold o James Milner?

I tifosi dei Peacocks lo rivedono in Gary McAllister, uomo che da quelle bande è riuscito nell’impresa di vincere un campionato inglese, oltre che una Charity Shield, nella stagione 1991-92. Altri, invece, si sono scomodati nel tirare in mezzo Alexander-Arnold, per duttilità e predisposizione a ricoprire in maniera ottimale sia il ruolo di terzino che quello di centrocampista, mezz’ala o non. Lo stesso Archie Gray, però, rimanendo su un’altra conoscenza in casa Reds, ha citato James Milner, con la speranza possa avvicinarsi alla carriera di uno dei veterani del calcio inglese del nuovo secolo.

Cifre monstre

In estate, non c’è stato alcun modo per trattenerlo. L’offerta sul piatto di 41 milioni di euro da parte degli Spurs ha messo d’accordo tutti; tutti eccezion fatta dei tifosi parecchio incupiti dalle prestazioni dei propri beniamini. Per l’esile giocatore di Durham un esiguo minutaggio in campionato, a differenza dell’Europa League in cui ha giocato tutti e 450 i minuti a disposizione. A destra, a sinistra e perfino al centro – della difesa -, il jolly degli Spurs al quale va trovata una sistemazione definitiva.

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