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ESCLUSIVA – Innocenti: “Giovani? In Italia siamo condizionati dai risultati. Fazzini sarà la sorpresa della Serie A”

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Il calcio italiano deve ripartire dai giovani. Questo l’insegnamento emerso dall’ultimo Europeo, che ha visto la nostra nazionale terminare con grande anticipo il suo percorso. Tra la Primavera e la prima squadra esiste un gap che al momento è difficile da colmare. Spesso la colpa va attribuite ad alcune società che decidono di non puntare sui giovani. Esistono però delle eccezioni: una di queste è Empoli, realtà con la quale Andrea Innocenti ha lavorato per molti anni. Prima come osservatore, poi come responsabile del settore giovanile ed infine come direttore sportivo del vivaio. Nel giugno 2023, è stato nominato come responsabile scouting del Benevento, ruolo che attualmente ricopre. Andrea Innocenti ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni. Ecco le sue parole.

L’INTERVISTA A LUCA DIDDI

Innocenti, talenti italiani e il calcio dei grandi

Il calcio italiano sta diventando un palcoscenico difficile per i giovani talenti: “I risultati ottenuti negli ultimi due anni dalle nazionali giovanili dimostrano che nel nostro paese c’è qualità. Basti pensare alla vittoria dell’Europeo U17 e U19 e alla finale del Mondiale U20, perso contro l’Uruguay. Quanti ragazzi stanno trovando spazio quantomeno in Serie B? Pochissimi. Lo step successivo è quello di imporsi anche tra i grandi. In Italia siamo condizionati in maniera eccessiva dai risultati. La Serie A è il campionato Europeo di prima fascia dove il minutaggio dei giovani è il più basso. Non è detto che un progetto giovane non sia vincente. Basti pensare ad Empoli, realtà che io ho vissuto in prima persona”. 

L’importanza delle seconde squadre e il Benevento

Secondo Innocenti le seconde squadre possono diminuire il gap tra il settore giovanile e il calcio dei grandi: “Giocare in un campionato dal livello competitivo alto, come quello di Serie C, fa accrescere l’esperienza. Poi, va detto però che le seconde squadre devono essere fatte con criterio, ovvero composte esclusivamente da giovani. Come esempio, porto l’Atalanta U23, che ho seguito assiduamente lo scorso anno”. Un caso interessante e che fa riflettere è quello relativo al Benevento. I sanniti, in corsa per la promozione in Serie B, stanno mettendo in evidenza diversi talenti interessanti: “Un progetto giovane non è incompatibile con la ricerca del risultato. In prima squadra,  stanno trovando spazio Nunziante, Perlingeri, Prisco, Talia, Carfora e Viscardi. Tutti ragazzi che sono cresciuti nel settore giovanile del Benevento. La fortuna è stata quello di aver trovato un allenatore (Gaetano Auteri ndr) che ha sposato questa filosofia”. 

Empoli fucina di talenti e il giudizio su alcuni giovani

Prima di arrivare in Campania, Innocenti ha lavorato per molti anni con l’Empoli, prima come resposabile scouting e poi anche come responsabile del settore giovanile. Sono diversi i calciatori che la società toscana negli ultimi anni ha lanciato tra i grandi: “Fazzini, Baldanzi, Asllani, Ricci e Viti sono arrivati ad Empoli da bambini. Avevo la convinzione che potessero raggiungere degli obiettivi importanti, grazie alle loro qualità tecniche e morali”. Il focus si sposta su due giocatori sopracitati: “Baldanzi sta cercando di ritagliarsi il giusto spazio nella Roma. Interessante il lavoro di De Rossi, che lo sta provando in diversi ruoli. Fazzini? A fine stagione sarà pronto sia per un club di prima fascia che per la Nazionale maggiore. Può essere lui la sorpresa di questa Serie A”. 

CREDIT FOTO: UFFICIO STAMPA BENEVENTO

Ringraziamo l’ufficio stampa del Benevento per la concessione dell’intervista e della foto.

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