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Serena, annuncio shock: “Sputi e insulti a mio figlio… c’è da fermare i bulli nel calcio giovanile”

Aldo Serena, ex calciatore e opinionista, ha lasciato una testimonianza shock riguardante suo figlio minacciato durante una partita di calcio.

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Aldo Serena
Aldo Serena

L’ex attaccante di Inter, Juve e Milan, Aldo Serena, ha raccontato al Corriere della Sera un episodio che ha visto protagonista suo figlio di quindici anni. Il ragazzo, impegnato in una gara di Allievi e con avversari coetanei è stato vittima di bullismo da parte di un gruppetto di giocatori della squadra opposta. “Mio figlio battibecca con il suo marcatore. Viene spinto e poi gli sputano in faccia. Lui cade nel tranello e reagisce tirando un pugno. Hai sbagliato a reagire così, gli ho detto nel dopo gara. In quattro lo assalgono, trattenendolo per le spalle con dinamiche consolidate e non improvvisate. Riesce a divincolarsi da solo, mentre l’arbitro lo espelle insieme a un solo avversario. Dopo la partita, qualche genitore o sostenitore dell’altra squadra nell’avvicinarsi si scusa per quello che ha visto in campo”.

LA’NNUNCIO DI SPALLETTI SUI CONVOCATI DELLA NATIONS LEAGUE

La testimonianza di Aldo Serena

Ma il problema non è tanto dei genitori, ma dei figli che “quando escono dagli spogliatoi fumando, con fare arrogante continuano a provocare anche noi adulti. Il padre del ‘capetto’ ferma il figlio, per convincerlo a chiedere scusa, ottenendo come risposta soltanto una minaccia: voglio l’indirizzo di quello lì, così poi lo andiamo a cercare.  Lo sproloquio è continuato anche davanti agli allenatori. In sintesi: chi si mette contro di noi, la paga. Ho avuto un sentimento misto fra la malinconia e la pena per quel genitore gentile e pacato…”.

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La testimonianza si chiude con un pensiero più generale da parte di Serena: “Nel nostro calcio, già pieno di problemi, ora c’è il rischio che si insinuino quei gruppi di bulli. Il famoso branco che spesso terrorizza le serate degli adolescenti con furti, violenze o estorsioni. Penso che allenatori, dirigenti, genitori del calcio giovanile e dilettantistico (quello più vulnerabile) devono stare in allerta: cerchiamo di capire in tempo quando si sviluppano dinamiche come questa, e fermiamo questa deriva, prima che sia troppo tardi”.

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