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Adam Wharton, la classe operaia al potere: il mediano del Crystal Palace nella Top 100 del Cies
Adam Wharton, mediano del Crystal Palace, è uno dei 100 prospetti Under 20 migliori, inseriti dal CIES nella sua speciale classifica
Quando la fiducia e il coraggio premiano nonostante la carta d’identità. Il nostro viaggio nella Top 100 dei giovani Under 20 più esperti e promettenti, stilata dal Cies, ci riporta in Inghilterra, forse nella sua parte più viscerale. Cresciuto nelle giovanili del Blackburn, club che affonda le sue radici in epoca vittoriana e che ha fatto della sua classe operaia il suo vanto, Adam Wharton è ora tassello fondamentale del Crystal Palace.
Adam Wharton, carisma e voglia di emergere
Un talento nato in una realtà storica, con una tradizione che ormai si avvicina ai 150 anni dalla sua fondazione. Il Blackburn fa parte di uno scenario specifico, quello in cui gli eterni secondi potevano sognare di diventare primi, di ambire a qualcosa di importante.
La carriera di Adam Wharton incarna perfettamente quel desiderio di emergere, nonostante le difficoltà di un contesto sicuramente non di vertice. Una storia che solo il calcio inglese può produrre. Dopo una prima parte di stagione passata a casa sua, collezionando 32 presenze con la maglia dei “Blue and whites” e mettendo a referto 2 gol e 3 assist, arriva il momento del salto.
Si presenta a gennaio la chiamata che cambia radicalmente le prospettive: il Crystal Palace, altra squadra discretamente importante nell’immaginario collettivo del calcio britannico, lo mette al centro del suo progetto. E in effetti, il classe 2004 non ha neanche il tempo di varcare la soglia del Selhurst Park. E’ già figura cardine per il tifo di fede “eagles”, che si rivede in quel ragazzo partito dai margini, dalla cornice, e che ora sbraccia per diventare il soggetto centrale del quadro.
Roy Hodgson gli consegna le chiavi del centrocampo, Wharton risponde con un impatto autorevole, quasi aristocratico, nella terra della regina e nella città del palazzo di cristallo. Altre 16 partite giocate con 3 assist all’attivo accendono i riflettori addirittura della Nazionale.
L’Europeo come prima bandierina fissata nel percorso
Un piccolo, grande passo per Wharton: aldilà delle curiose similitudini con la missione spaziale dell’Apollo 11, si può affermare che per un ragazzo che mesi prima sgomitava nella seconda serie inglese, la maglia dei “tre leoni” sia come fare una passeggiata sul suolo lunare. Eppure, Southgate in questo caso ha l’intuizione, dando profondità a quei 3522 minuti stagionali e convocandolo per l’Europeo 2024.
A prescindere dall’esito finale (perché Adam vedrà il campo solo dalla panchina), è pur sempre un primo approccio con un mondo che imparerà ad apprezzarlo più avanti. Un’Inghilterra ricolma di talento, a cui inevitabilmente però servirà un equilibratore come lui, capace di abbinare lavoro sporco e sottotraccia con intuizioni quasi da regista.
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