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[FOCUS]- Milan, tutti pazzi per Traorè: “piccolo Chaka” sulle orme di Leao

Focus dedicato all’attaccante rossonero classe 2004

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Tripletta all’Udinese nell’ultima vittoria del Milan Primavera di Ignazio Abate in Primavera 1, ingresso detonante dalla panchina con tanto di assist del definitivo 3-1 a Gabriele Alesi nella vittoria interna di Youth League contro il Chelsea di mercoledì. Nel giro di pochi giorni Chaka Traorè sta spaccando in tutte le competizioni, in un percorso di maturazione che dopo anni di occhi puntati addosso sta, finalmente, rispettando le aspettative.

La benedizione dell’amico Rafa

E’ bastato un video delle sue skills postato su Twitter con su scritto “Piccolo Chaka” e l’emoji del surfista per far scattare le fantasie dei tifosi del Milan sul possibile parallelismo tra Rafael Leao e Traorè. Che il campione portoghese sia un estimatore del classe 2004 è noto già da tempo, che entrambi giochino nello stesso ruolo e presentino caratteristiche simili pure, ma ciò che sfugge ai più sono le analogie nel percorso dei due giocatori al Milan. Nato il 23 dicembre 2004, Chaka Traorè esordisce in Serie A in Parma-Milan il 10 aprile 2021, in un “Tardini” vuoto a causa della pandemia. A soli 16 anni, il talentino ivoriano emigrato dall’Africa Settentrionale da bambino diventa il primo classe 2004 a giocare nel massimo campionato italiano. I rossoneri vincono per 3-1 la gara, con il gol che chiude la partita realizzato proprio da Rafa Leao al 94′, 9 minuti dopo l’ingresso in campo di Traoré. A fine anno il Milan preleva dai crociati il ragazzo, portandolo nella Primavera allenata da Federico Giunti, ma il potenziale superlativo del “piccolo Chaka” lo si intravedeva già dai tempi in Emilia.

La palestra del Primavera 2a

Di normale in Chaka Traorè non c’è nulla, lo sa bene chi ha lavorato nel settore giovanile del Parma negli ultimi anni. Sempre da sotto età, sempre da protagonista, un 2004 che se la gioca alla pari contro ragazzi di due o tre anni più grandi in una porzione di campo in cui è necessario incidere, creare e segnare per vincere le partite. Ma la naturalezza di Chaka ha stupito tutti sin dai primi momenti in Primavera, dal giorno di Halloween nel 2020, in un Parma-Cittadella di Primavera 2a che porta l’esordio di Traorè in U19. Mister Marco Veronese lo lancia nel finale di una partita che si concluderà sul 3-3, ma la musica per i crociati cambia quando il classe 2004 comincia a giocare titolare. Tutti i campionati giovanili si interrompono di lì in poi per le problematiche legate al COVID, ma al ritorno del calcio giocato Chaka aumenta i giri del motore partendo dal 1′: gol alla prima nell’1-1 contro il Vicenza, gol e assist nel 2-1 del derby contro la Reggiana e doppio assist nell’1-4 esterno contro il Venezia. Il Parma comincia il filotto di risultati che lo porterà a giocarsi la finale play-off per la promozione in Primavera 1, in un campionato in cui i crociati chiudono al secondo posto dietro il super Hellas Verona di Coppola e Cancellieri. Ma dopo i 120′ minuti di Collecchio è il Napoli di Emanuel Cascione ad avere la meglio, vincendo ai rigori dopo l’1-1 dei tempi regolamentari. Traorè segna l’ultimo penalty dei suoi, ma per regalarsi il Primavera 1 dovrà trasferirsi a Milanello.

Abate sulle orme di Pioli

Parlavamo di Leao, giusto? Beh, facciamo una breve considerazione. Nell’estate 2021 Traorè è già considerato un potenziale crack, sia perché si porta dietro l’etichetta del primo 2004 ad esordire in Serie A, sia perché le sue qualità verranno messe alla prova in Primavera 1 e Youth League. Ma con la maglia del Milan addosso Chaka non replica i numeri dell’annata passata (9 gol e 9 assist con il Parma), i rossoneri si salvano all’ultima giornata dopo l’esonero di mister Federico Giunti e cominciano i mugugni sul giovane ivoriano. A dir la verità, anche Traorè appare spaesato: spostato un po’ a destra un po’ a sinistra nel tridente, viaggia quasi solo a fiammate e aiuto poco la squadra sia con il pallone che senza. Il body language in campo porta a pensare come Chaka sembri a tratti svogliato, sconnesso e simile più alla prima versione di Leao al Milan che a quella post-Pioli. Ma lo Stefano Pioli di Chaka Traorè arriva solo nell’estate del 2022 e si chiama Ignazio Abate: nell’anno dei suoi pari età sembra un altro giocatore, sia per attitudine che per velocità di pensiero. Non teme i momenti di difficoltà (il Milan ne ha avuti e ne continuerà ad avere con una rosa così giovane) è pronto a cambiare la partita tramite le sue giocate, sempre meno barocche ed estremamente efficaci. Ad una miscela totale di tecnica e dribbling aggiungete un po’ di buona volontà e consapevolezza, il gioco è fatto. Chaka segna in tutti i modi, incide a partita in corso, è il leader tecnico nei momenti meno fortunati della squadra, calcia in porta più spesso e dialoga con i compagni senza cercare il ricamo. Esplosivo a dir proprio, sia a livello di cifre che di sensazioni che trasmette dal campo: 5 gol e 3 assist in 10 partite, ora comincia ad essere anche a vincere le partite “da solo”. Insomma, le tipiche vibes di un “piccolo Chaka” sempre più vicino al “grande Rafa”.

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