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Gabriele Gravina

All'indomani della dolorosa eliminazione dell'Italia di Luciano Spalletti dall'Europeo 2024, è inevitabilmente un giorno dedicato ai processi. La critica si è scagliata contro le scelte del commissario tecnico e contro la squadra, rea di non essere stata in grado di esprimersi ai livelli necessari per affrontare una simile competizione. L'Italia è uscita agli ottavi dell'Europeo e oggi ne ha parlato Gabriele Gravina, presidente della FIGC, in una conferenza stampa indetta appositamente. Di seguito le parti principali delle sue dichiarazioni. 

Parla Gravina: la bordata al sistema sui giovani

“L’utilizzo dei giovani è un fatto culturale ma poi ci sono i numeri. Il 67% dei nostri calciatori sono stranieri in A, noi abbiamo il 32% di giocatori selezionabili. Dato più o meno in linea con altre realtà, ma stiamo resistendo strenuamente alla richiesta di liberalizzare la possibilità di tesserare gli extracomunitari. Anche la Serie B, un campionato di formazione, ha presentato richiesta per almeno un altro extracomunitario. Non c’è l’atteggiamento culturale per capire che per risolvere difficoltà un asset sono i vivai. Non capiamo che lavorare coi giovani non è costo ma investimento, al nostro interno ci sono resistenze. Nelle selezioni giovanili cerchiamo di ringiovanire, poi nel campionato Primavera aumentano l'età”.

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina, presidente della FIGC

Gravina conferma la fiducia a Spalletti

"Abbiamo solo un modo per capire che quando si cade, e purtroppo accade spesso, bisogna rialzarsi. Con la forza del progetto, delle idee e il lavoro. I problemi li affronto col lavoro, non ho cultura di scappare.  Il progetto è triennale, è centrale un allenatore subentrato da 10 gare, con scarsa possibilità di avere sempre a disposizione i calciatori, in un panorama che prevede poco più di 100 selezionabili per la nazionale. Oggi emerge a livello internazionale la necessità di ridurre quanto più possibile lo spazio delle nazionali, questo è l’amore che sia ha per la nazionale. Spalletti ha la nostra fiducia, deve lavorare. Fra 60 giorni inizia un nuovo appuntamento, non possiamo pensare che in 60 giorni improvvisamente in Italia fioriscano i Mbappè., i Ronaldo e i Messi. Ci vuole pazienza. Abbiamo solo un’esigenza: attivare la politica della valorizzazione del talento, che c’è. Tutte le nostre nazionali giovanili sono qualificate alla fase finale. Ma non possiamo pensare di vincere l’Europeo che hanno dimostrato qualità ma presenze zero”.

Gravina sul futuro

“Nostra progettualità con Spalletti puntava al 2026 ma dobbiamo fare conti con la realtà. Nessuno può garantire risultato se non attraverso l’impegno e la progettualità. Io rispondo dal 2018, non è un caso che da lì la scelta della Federazione sui vivai è stata di finanziare il più possibile l’attività di base. Dobbiamo allargare la base dei selezionabili, la Nations League ha importanza per il ranking: questo è il gruppo, verranno fuori altri ragazzi ma siamo lontani dagli obiettivi posti. Pensavamo di essere più avanti, ci siamo accorti che siamo tornati indietro. Ma non ci si può arrendere”

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