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Liverpool, Klopp vince con i suoi giovani terribili e in Italia…

L’esempio del Liverpool e di Klopp su come far crescere i giovani

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Liverpool

Una settimana perfetta quella trascorsa dal Liverpool del partente Jurgen Klopp: la vittoria nella finale di Coppa di Lega contro il Chelsea e quella nella sfida contro il Southampton valevole per gli ottavi di finale di FA Cup. Il tecnico tedesco e i tifosi dei reds possono essere orgogliosi del cammino della propria squadra in questa stagione, ma c’è qualcosa di ancora più bello per cui festeggiare: i giovani dell’Academy.

In questa settimana in cui il Liverpool aveva ai box molti dei suoi principali giocatori, Klopp ha dato fiducia ai tanti giovani delle giovanili. Il risultato è stato strabiliante, tra gol e assist quasi tutti gli esordienti hanno dimostrato di essere pronti per calcare il prato verde dei grandi. Inghilterra, Spagna e Francia credono nei loro talenti. L’Italia, invece, deve crescere e deve farlo al più presto.

Klopp Liverpool

L’allenatore del Liverpool Juergen Klopp

Il giovane Liverpool che ha stupito tutti

Il Liverpool di Klopp ha vinto e convinto nelle ultime due partite con tantissimi giovani in campo, a dimostrazione della bontà del lavoro fatto all’interno del suo settore giovanile. Nella finale di Coppa di Lega il LIverpool è sceso in campo con una formazione orfana di molti giocatori fondamentali, come, solo per citarne alcuni, Salah, Nunez e Alisson. Niente panico. Piena fiducia ai ragazzini con i quali Liverpool ha sconfitto l’ultra-milionario Chelsea con la rete di testa del capitano Virgil Van Dijk. 

L’età media del Liverpool sceso in campo contro il Chelsea era inferiore ai 22 anni. Il portiere Kelleher, non più giovanissimo con le sue 25 primavere, è arrivato nell’Academy dei reds nel 2015 e nella partita contro i blues si è reso protagonista di diverse parate salva-risultato. Sull’out difensivo di destra non c’era la futura bandiera del club Trent Alexander-Arnold, al suo posto il classe 2003 Bradley. Esterno alto era Harvey Elliot, il ragazzo del 2003 che è già da qualche anno al centro del progetto del club inglese. Durante il match sono subentrati dalla panchina McConnel classe 2004, Jarell Quansah del 2003 e il talentuoso calciatore inglese del 2006 Jayden Danns.

Nel match con il Southampton negli ottavi di finale di FA Cup Jurgen Klopp è riuscito a fare ancora meglio. Il tecnico tedesco ha schierato nella formazione titolare ben cinque ragazzi provenienti dall’Academy del club: Bradley, Quansah, McConnell, Clark (19) e l’attaccante diciottenne Koumas che ha trovato la rete del 1-0. Nel corso della gara sono subentrati anche il sedicenne Nyoni, il diciannovenne Gordon e Danns che ha trovato la sua prima doppietta tra i grandi. 

Danns Liverpool

L’esultanza di Danns dopo il primo gol con il Liverpool

Jurgen Klopp ha dimostrato che con fiducia e coraggio i giovani possono essere una risorsa e non dei sostituti. La voglia e il talento dei ragazzi del Liverpool hanno sconfitto i tanti milioni di euro in campo nella formazione del Chelsea e hanno rifilato tre reti allo scomodo Southampton. La settimana del Liverpool è un bello spot da cui prendere esempio ed ispirazione, soprattutto nel nostro anziano paese.

L’Italia e i giovani, un rapporto singhiozzante

I giovani in Italia fanno fatica a trovare spazio, a volte per la poca fiducia, a volte per alcune discutibili scelte di mercato, a volte per le tante stagioni in prestito in realtà minori. Il talento in Italia non manca, il problema è e resta la valorizzazione di esso. Ci sono alcuni ragazzi che hanno trovato la titolarità nel loro club, ma sono pochi rispetto ai paesi e ai campionati vicini.

Nella stagione in corso ha trovato molto spazio il classe 2005 juventino Kenan Yıldız. Il talento turco ha dimostrato di reggere la pressione e ha sfornato diverse prestazioni molto interessanti grazie, anche, alla fiducia riservatagli da Massimiliano Allegri. Sempre nella corte juventina c’è il classe 2003 Fabio Miretti, dopo una prima parte di stagione con tanti minuti, ora sta trovando meno spazio. Il 2005 Dean Huijsen, ex e futuro bianconero, ora nelle file della Roma è riuscito a mostrare le sue qualità grazie alla fiducia di Mourinho e Daniele De Rossi. 

Giorgio Scalvini, annata 2003, è diventato un punto fermo dell’Atalanta di Gasperini e sarà, con ogni probabilità, uno dei protagonisti delle convocazioni di Luciano Spalletti per l’Europeo estivo. Il ct della Nazionale aveva provato a convincere, senza successo, Matias Soulé per vestire la maglia azzurra. Il 2003 argentino sta aiutando il Frosinone a salvarsi grazie alle sue giocate e ai suoi 10 gol in campionato. Tommaso Baldanzi e Michael Kayode sembrano essere pronti per essere decisivi e prendersi la scena del campionato italiano. 

Sempre in tema Nazionale e allungando lo sguardo fuori dai confini nazionali: Cesare Casadei è stato richiamato da Pochettino per giocarsi le sue carte nel Chelsea, Cher Ndour sta “studiando” al fianco dei campioni del Paris Saint Germain e il classe 2006 Simone Pafundi ha deciso di proseguire la sua crescita al Losanna in Svizzera.

Simone Pafundi

Simone Pafundi protagonista in Primavera

Il talento in giro per l’Europa

In confronto alle altre potenze europee sono troppo pochi i giovani che riescono a ritagliarsi un posto importante nel nostro campionato. Il salto tra la Primavera e la Prima squadra è ancora troppo ampio, vengono preferiti prestiti in realtà minori e non viene data la possibilità ai ragazzi di mostrare le loro qualità in partite ufficiali. Il talento in Italia c’è e lo dimostrano i risultati giovanili, ma va coltivato con fiducia e pazienza. Molto spesso esordiscono, per ultimo il talentuoso centrocampista del Sassuolo Justin Kumi, ma non riescono a trovare continuità nel proseguo della stagione.

Nel campionato inglese sempre più spesso si vedono ragazzi non ancora maggiorenni nelle formazioni titolari della prima squadra. Non solo il Liverpool, ma anche, per esempio, il Manchester City di Pep Guardiola. In Spagna il Barcellona ha lanciato diversi prospetti cresciuti nella Masia come Marc Guiu, Fermin Lopèz e il fenomeno classe 2007 Lamine Yamal

L’Italia è indietro e deve recuperare, al più presto, il tempo e l’esperienza perduta. Il giovane Liverpool e tanti talenti nelle varie formazioni europee dimostrano come il talento vada buttato nella mischia. La giovane età non deve essere un ostacolo, ma una risorsa da cui attingere per trovare nuove soluzioni e nuovi campioni per il futuro. Jurgen Klopp e il Liverpool dei giovani insegnano, Italia prende appunti!

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