Nazionali Giovanili
Italia-Nigeria, le pagelle degli azzurrini: Desplanches presente, Pafundi incartato
Le pagelle della squadra di Nunziata
DESPLANCHES 7: Tempestivo sia tra i pali che nelle uscite, spesso rischiose, ma sempre puntuali.
ZANOTTI 5: Arriva con scarsa lucidità al momento del cross, sbagliando svariate situazioni e scelte nei pressi dell’area.
GHILARDI 6: Tiene il duello fisico in diverse circostanze e riesce a limitare i danni.
GUARINO 5: Incidente di percorso, non è ancora svezzato ai massimi livelli e in appuntamenti in cui serve un pizzico di maturità in più lascia ancora a desiderare.
GIOVANE 6: Prima da titolare al mondiale dopo essere arrivato in extremis in Argentina per via degli impegni con l’Ascoli, fedelissimo di Nunziata anche in una posizione in cui non recita un ruolo da protagonista all’interno della partita (dal 51′ TURICCHIA 5,5, chiamato a sostenere di più la manovra, nessun suggerimento trova mittente).
PRATI 6: Prima da mezzala poi da vertice basso, uno di più consistenti in mediana (dall’87’ PISILLI 5,5, entra e perde un duello sanguinoso con Sunday che vale lo 0-2 definitivo, non il miglior modo per cominciare il mondiale).
FATICANTI 5,5: Alterna chiusure da cerniera del centrocampo a qualche imprecisione di troppo, ma non lascia l’amaro in bocca (dal 59′ LIPANI 6, si arrangia con qualche strappo solitario per guadagnare campo).
CASADEI 5,5: Arruffone, la miglior occasione della gara ce l’ha lui, ma il suo tiro nel primo tempo si stampa sulla traversa.
BALDANZI 5,5: Sale tra gli imputati per non aver realmente trascinato i suoi, ma il contesto non lo aiuta di certo.
PAFUNDI 5: Ha voglia di spaccare il match e si prende a carico la responsabilità di diverse iniziative, spesso risulta inconcludente (dal 59′ MONTEVAGO 5,5, neanche il suo colpo di testa regala una gioia agli azzurrini, non impatta)
AMBROSINO 6: E’ l’unico riferimento fisico offensivo di fisico degli azzurrini, se la cava nel traffico (DAL 59′ ESPOSITO 5, dopo la sua prova difficoltosa e farraginosa comprendiamo il valore della prestazione di Ambrosino, non era facile nemmeno per lui).
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