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Abate: “A 19 o 20 anni non si può giocare in Primavera. Su Camarda…”
Le parole di Ignazio Abate sulla nuova avventura e sui giovani
Dopo l’addio al Milan Primavera e l’allontanamento dal club rossonero al termine della scorsa stagione, Ignazio Abate avrà occasione, proprio a partire da settembre, di sperimentarsi con una nuova avventura tra i più grandi. E’ di qualche settimana fa ormai l’ufficialità che il tecnico campano allenerà la Ternana, fresca di retrocessione in Serie C al termine dei Playout contro il Bari. Una piazza storica, che ambisce a ritornare subito nel campionato appena abbandonato e che si affida alle idee innovative di mister Abate per farlo. Qualche ora fa lo stesso allenatore ex Milan ha parlato ai microfoni di Sky Sport, confermando l’ambizione per il nuovo progetto con il club umbro e affrontando il tema giovani in Italia, soffermandosi in particolare su Francesco Camarda, stella che ha visto brillare durante la sua esperienza nelle giovanili dei rossoneri.
Sulla nuova esperienza con la Ternana…
“ Ho voglia di partire, di iniziare la mia carriera uscendo dal settore giovanile e di mettermi in gioco. Sicuramente sarà un’esperienza molto formativa in una piazza blasonata, esigente e passionale. Sono super felicissimo, carico e non vedo l’ora di iniziare”.
L’idea sulla Primavera di Abate
“Sicuramente è vero che il salto dalla Primavera alla prima squadra, specialmente nei top club, a volte può essere enorme, però ci sono anche esempi che hanno dimostrato il contrario come Yildiz alla Juve. Se partiamo già dalla Primavera, che abbiamo fatto diventare un campionato Under 20, secondo me diventa un problema. A 19 o 20 anni non si può ancora giocare nel settore giovanile. I ragazzi si devono misurare con i grandi e cercare di lottare veramente per obiettivi importanti nelle difficoltà. Dobbiamo rivedere un po’ di cose e fare in modo che questi ragazzi possano esprimersi”.
Giovani e mentalità in Italia: le parole di Abate
“Io credo che in realtà il talento c’è in Italia e le nostre Nazionali giovanili lo stanno dimostrando arrivando sempre in fondo in tutte le competizioni. Poca cultura per mentalità, in Italia siamo molto più conservativi rispetto all’estero. Quando ero in Nazionale, la sera prima guardavamo le presenze dei nostri avversari nelle competizioni europee. Rispetto a noi erano enormi, c’era tantissima differenza e bisognava avere più coraggio, più voglia di farli sbagliare. Secondo me del materiale importante c’è, indubbiamente per il nostro CT della Nazionale non è semplice, non ha una grandissima scelta, ma sono convinto che in Italia il talento c’è”.
Milan Futuro e la crescita di Camarda
“A questi ragazzi sono legatissimo. Zeroli è un 2005, ma ha disputato un campionato Primavera da sotto età, dove giocavano sette 2003. Noi abbiamo fatto la scelta di giocare con tanti 2005 e poi nella passata stagione indubbiamente si è ritrovato molto più pronto nella categoria, è cresciuto in modo esponenziale. Lo stesso Camarda è un 2008 che ha giocato con i 2004. Indubbiamente è andato incontro a delle difficoltà e ha passato 3-4 mesi in cui faceva fatica dal punto di vista fisico. Poi piano piano è stato messo dentro, le qualità non le ho scoperte io, ma è stata fatta la scelta di aspettare, di farlo crescere e di fargli sbagliare senza mettergli pressioni addosso. Alla fine dell’anno ha fatto tre o quattro mesi da grande giocatore, quindi bisogna aver pazienza senza ossessione del risultato nel calcio giovanile…poi i risultati arrivano”
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