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Milan, Abate in scadenza: rinnovo o addio? La situazione

Il punto sul futuro del tecnico della Primavera rossonera

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Abate Milan

A 180 minuti dal termine della stagione, il Milan Primavera è in piena corsa per un piazzamento playoff. I passi falsi maturati nell’ultimo mese hanno complicato la corsa al sesto posto dei rossoneri, distante però un solo punto. Una stagione, comunque vada, di crescita per il Diavolo, capace di raggiungere anche la finale di Youth League. I meriti vanno tutti ad Ignazio Abate, capace in questi due anni di risollevare la Primavera.

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Milan, Abate ad un bivio: la situazione

I risultati ottenuti da Abate sono ormai sotto gli occhi di tutti. Lo scorso anno, il tecnico ha raggiunto le semifinali di Youth League. Quest’anno addirittura è arrivato ad un passo da aggiudicarsi la massima competizione europea a livello giovanile. Inoltre, grazie al suo lavoro, Abate è riuscito a far crescere diversi giovani interessanti: da Camarda a Zeroli, passando per Jimenez, Simic. Tutti ragazzi che addirittura hanno esordito in prima squadra. Secondo quanto riporta Calciomercato.com, il futuro del tecnico potrebbe essere ad un bivio. Abate infatti avrebbe un contratto in scadenza a giugno e potrebbe decidere di lasciare per maturare un’esperienza nel calcio dei grandi. Un’opzione potrebbe essere quella di rimanere per allenare il prossimo Milan U23. Una corsa alla panchina che però al momento vede in vantaggio l’ex compagno di squadra Daniele Bonera

Ignazio Abate

Ignazio Abate, allenatore del Milan Primavera

Milan, Abate e i giovani in prima squadra

Qualche mese, al termine della sfida di Youth League contro il Real Madrid, Ignazio Abate si era espresso così sui diversi giovani che quest’anno hanno esordito in prima squadra: “redo sia un caso unico in Europa quest’anno. Hanno debuttato in tanti e sono rimasti per mesi in pianta stabile con la prima squadra. Questo è frutto di un lavoro e di un percorso importante, anche negli anni precedenti con tutti gli allenatori del settore giovanile. Lavoriamo per questo. Il calcio è un gioco di gruppo, l’umiltà che ci mettono in settimana è un loro merito. Alleno un gruppo con valori sani e mi auguro che tanti di loro faranno strada, perché se lo meritano”. 

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