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Ignazio Abate
Ignazio Abate

Una rotta da raddrizzare dopo una forte tempesta: la Ternana riparte dalla Serie C dopo aver perso contro il Bari l'ultimo treno per rimanere in serie cadetta, ovvero i playout. Il timone di una barca che ha sbandato terribilmente è andato in mano ad un allenatore che, per chi come noi è appassionato di Primavera, conosce molto bene: si tratta di Ignazio Abate. L'ex tecnico dell'Under 19 del Milan abbraccia la sua prima esperienza tra i professionisti, cominciando da una piazza calda, esigente ed ambiziosa.

Abate
Ignazio Abate dopo la partita contro il Torino, che ha mandato il suo Milan ai playoff Primavera

Le parole del nuovo tecnico delle Fere

Presentato in conferenza stampa dal presidente Nicola Guida e dal direttore sportivo Stefano Capozucca, Abate ha voluto subito dimostrare di avere le idee chiarissime. “Vorrei ringraziare il mio direttore perché è stato lui il fattore determinante per venire qui a Terni. Piazza calorosa. Dopo tanti anni lascio un ambiente che mi ha cresciuto e per partire non mi poteva capitare di meglio". L'ambiente a cui si riferisce il tecnico è ovviamente quello del Milan, che lo ha accolto prima da calciatore e poi come giovanissima ma preparatissima guida del suo gruppo Under 19. "Prometto la massima dedizione e passione. Non vengo a Terni per fare curriculum, per bruciarmi, per varie robe. Vengo per fare una stagione importante, cercando di disputare un buon campionato. Allestiremo una squadra composta da un mix di giovani ed esperti". Giovani, appunto, quell'ecosistema che lui conosce a memoria e che sa come valorizzare: va in questa direzione il tentativo del club umbro di affondare il colpo per Luca Di Maggio, centrocampista classe 2005 che con l'Inter Primavera ha trovato una stagione da fenomeno. 

 

Abate, step by step: un cammino partito con buone sensazioni

Il biennio al Milan, quella dimensione quasi casalinga per lui che è stato anche capitano dei rossoneri da giocatore, dimostra che il giovanissimo allenatore ha talento e idee interessanti. Il primo anno è diviso nettamente in due: in Youth League il diavolo macina gioco e miete vittime illustri, fermandosi solo in semifinale; il campionato invece è più stentato, con tanti, troppi passi falsi che condannano i rossoneri a cercare la salvezza nelle ultime settimane. La stagione appena conclusa è quella della consacrazione: partenza folgorante in Primavera 1, con lotta serrata per il primato con i cugini e un girone di Youth League comandato in ciabatte. Zoppicante invece l'ultima parentesi di campionato, tanto che i ragazzi di mister Abate rischiano addirittura di far evaporare l'obiettivo playoff, agganciato all'ultima uscita contro il Torino. L'Europa però si conferma essere il terreno di caccia del Milan: battute Braga, Real Madrid e Porto, sempre di rigore ma con tanta voglia di alimentare un sogno. Sogno che si spezza in finale, con un secco 0-3 a favore dell'Olympiacos. Insomma, il primo gradino di una carriera lanciata è stato superato: ora bisognerà dare continuità a quanto di buono Abate ha dimostrato con i talenti del vivaio rossonero. 

 

 

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