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Nazionali Giovanili

Viscidi: “I settori giovanili devono essere risorse per le società”

La riflessione del coordinatore delle nazionali giovanili maschili Maurizio Viscidi

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Intervenuto durante la trasmissione “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1, il coordinatore delle nazionali giovanili maschili Maurizio Viscidi ha fatto una lunga riflessione sui problemi che oggi toccano i settori giovanili. Oltre ad aver parlato degli ostacoli di natura burocratica ed economica, Viscidi ha spiegato anche su cosa deve lavorare il calcio italiano per produrre talenti. Ecco l’intervento del coordinatore delle nazionali giovanili maschili a “Radio Sport Anch’io” su Rai Radio 1.

Maurizio Viscidi

Maurizio Viscidi

Meno tattica e più tecnica: il modello spagnolo

“In Italia abbiamo tanti giovani di talento ma c’è un salto eccessivo tra Primavera e prime squadre. I risultati della Nazionale A sono frutto dei risultati delle giovanili. Noi 5-6 anni fa con la Spagna eravamo in difficoltà e adesso lo siamo ancora. Come scuola calcistica, la Spagna è superiore a noi nel possesso e nei duelli. Il calcio è fatto di uno sport di passaggi e di duelli, se noi li alleniamo male poi paghiamo le conseguenze. Questi risultati avuti nell’ultimo anno li ritroveremo, ma ci vogliono ancora 4-5 anni di tempo per vederli concretizzati in prima squadra. E se non si concretizzeranno, allora il problema non sarà più tecnico ma di un’altra natura, cioè quello relativo all’inserimento e al minutaggio di giovani”.

Italia U17 Campione d’Europa

“Abbiamo fatto risultati incredibili nell’ultimo anno. Siamo vice campioni del mondo Under 20, campioni d’Europa in carica Under 19 e freschi campioni d’Europa under 17. Vuol dire che del talento e della qualità c’è. Poi c’è un salto, troppo grande tra la Primavera e la prima squadra. E molte volte ci sono anche delle colpe nostre che lavoriamo nei settori giovanili, nel senso che non diamo alle prime squadre dei giocatori tecnicamente validi”.

Lamine Yamal

Lamine Yamal

Lamine Yamal

“L’anno scorso contro di noi Yamal ha fatto l’Europeo Under 17 ed era già un giocatore di talento. Perché Yamal gioca titolare nella Spagna? Per la qualità individuale, ha un uno contro uno devastante. Se nei settori giovanili non lavoriamo su queste qualità, diventa un problema”. 

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Camarda, Mosconi e Liberali

“Camarda ha già debuttato nel Milan, gli hanno già fatto fare un percorso importante, il Milan ci crede molto. Ha spostato gli equilibri all’Europeo Under 17, ma non solo lui: anche Mosconi, Liberali, gente di grande talento. Dobbiamo dar loro la possibilità di giocare. Se giochi un calcio tecnico propositivo, vedrai che i giovani riescono a giocare. Ma molte volte gli allenatori italiani vengono valutati solo per i punti in classifica e non per la valorizzazione del patrimonio, si sentono spesso sulla graticola, temono l’esonero e quindi si affidano a giocatori esperti. Va rivista tutta la programmazione”.

Camarda, Coletta, Mosconi

Camarda, Coletta, Mosconi

Il problema dei settori giovanili, l’aspetto tecnico

“Incentivare al maggior impiego dei giovani? In primis bisogna far in modo che sui giovani si lavori molto più sulla tecnica, perché abbiamo avuto un impoverimento tecnico pauroso. Se pensiamo ai talenti che avevamo nell’82, era impressionante la qualità dei giocatori. Abbiamo delle responsabilità, non abbiamo saputo rispondere a questo cambiamento sociale. I giocatori non si formano più spontaneamente per strada, non toccano più tante volte la palla, non abbiamo più del talento. Nei settori giovanili dobbiamo fare meno tattica e più tecnica e lasciare che il talento si esprima individualmente. Noi stiamo cercando di giocare un calcio in modo troppo collettivo: ci sono gli ultimi 25 metri di campo che hanno bisogno di un calcio individuale e a noi questo manca”.

Il problema dei settori giovanili, l’aspetto “politico”

“Per il secondo aspetto, dobbiamo far sì che i settori giovanili diventino un investimento e non un costo. Dobbiamo far in modo che le società vedano nel settore giovanile una risorsa e che gli allenatori di prima squadra abbiano degli incentivi anche di natura professionale per la valorizzazione dei giovani. Secondo me anche le seconde squadre possono aiutare un inserimento dei giovani in prima squadra. E soprattutto dobbiamo giocare un calcio tecnico e non speculativo, perché il giovane non lo sa giocare. Dobbiamo rivedere anche il nostro modo di giocare a calcio”.

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