Nazionali Giovanili
Sacchi: “In Italia siamo poco lungimiranti, andiamo sui nomi da pubblico”
Le parole dell’ex allenatore a La Gazzetta dello Sport
Arrigo Sacchi alla Gazzetta dello Sport ha voluto lanciare il suo messaggio d’allarme sull’Italia e i giovani. Dopo l’eliminazione dall’Europeo per mano della Svizzera tutti hanno detto la propria sul tema e anche l’ex Ct degli azzurri ha svelato anche un paio di aneddoti di quando è stato responsabile delle giovanili dell’Italia.
Sacchi e il problema dei giovani in Italia
“In Italia purtroppo i club non sono così lungimiranti. Qui da noi si va ancora a caccia del nome per impressionare il pubblico, non abbiamo l’umiltà di vedere che cosa stanno facendo all’estero. Non c’è nulla di male a copiare una buona idea che arriva da oltre frontiera. Sarebbe un più che gradito atto di umiltà, perché significherebbe che finalmente i nostri dirigenti hanno capito i loro errori e stanno cercando di correggersi”.
Sacchi e l’aneddoto sull’Italia
“Se vogliamo essere competitivi nel futuro dobbiamo investire adesso sui settori giovanili. È l’unico percorso possibile. E dobbiamo dare spazio alle nazionali: da noi le società fanno fatica a darti un ragazzo per uno stage di tre giorni, all’estero e la norma”.
“Ero il responsabile delle giovanili dell’Italia, convocai un ragazzo e il club cui apparteneva non volle darmelo perché la domenica doveva andare in panchina in una gara di campionato di pochissima importanza. Mi domando se quel ragazzo abbia imparato di più a stare seduto in panchina e a guardare gli altri giocare oppure avrebbe acquisito maggiore esperienza e conoscenza se avesse risposto alla convocazione con l’Italia”.
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