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Nazionali Giovanili

Italia U21, Savona: “Emozioni forti, la maglia azzurra è unica. San Marino da non sottovalutare”

Le parole di Nicolò Savona dal ritiro dell’Italia U21: il terzino è stato convocato per la prima volta da Carmine Nunziata.

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Nicolò Savona Juventus

L’unica novità di queste prime convocazioni della nuova stagione dell’Italia U21 è rappresentata da Nicolò Savona. Il terzino classe 2003 sta vivendo un inizio di stagione da incorniciare: dopo l’esordio in Serie A è arrivato anche il primo gol, seguito dalla chiamata in azzurro da parte di Carmine Nunziata. Un momento d’oro che ha raccontato ai microfoni dei canali ufficiali della FIGC.

Italia U21, parla Savona

Sulla convocazione in U21: “Sono molto contento e felice di questa convocazione, è la prima e spero ce ne siano altre. Sto vivendo emozioni molto forti, sono più che felice. Ho ricevuto la chiamata prima ancora del debutto allo Stadium: step by step, ho pensato prima alla partita della Juventus, poi alla maglia azzurra”.

Sulla vita fuori dal campo: “È comunque una bella cosa quando sei in giro e ti chiedono una foto. Mi ricordo quando da piccolino ero io a chiedere le foto e adesso sto iniziando io a entrare in questo mondo. Mi metto a totale disposizione delle persone. Sono un ragazzo tranquillissimo, esco con i miei amici, con i miei compagni. Sto a casa, studio, frequento l’università online. Studio Sport Management e in futuro mi piacerebbe avere più porte aperte. Mantenere la testa allenata al di fuori del campo aiuta molto: riuscire a focalizzarsi e a concentrarsi su determinati aspetti o diverse situazioni da quelle che trovi in campo aiuta a livello di concentrazione”.

Sull’U21 e sulla Juve: “Sono ragazzi che conoscevo avendoci giocato contro o insieme. C’è grande orgoglio, la maglia azzurra è qualcosa di unico. Turicchia è quello che conosco meglio, ma avrò da apprendere da chiunque. Juve? Locatelli, Danilo, Gatti, Bremer: sono in tanti ad aiutarmi. Motta, invece, mi dice di essere sciolto e di giocare senza pensieri, facendo quello che si è sempre fatto. Questa è una cosa che ti mette a tuo agio, non crea pressioni”.

Sul prossimo impegno: “Una partita molto importante. Se si prende nel modo sbagliato e se si sottovaluta si rischiano di fare brutte figure. Bisogna sempre avere la testa su quello che si fa e andare forte, entrando in campo come fosse una finale ed essere cattivi su ogni palla come fosse l’ultima”.

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