Nazionali Giovanili
[FOCUS] – Dalla Serie D al Mondiale U20: la favola di Matteo Prati
Focus dedicato al centrocampista classe 2003 dell’Italia U20
Esordio da favola per l’Italia al Mondiale U20. Gli azzurrini, allenati dal commissario tecnico Carmine Nunziata, hanno battuto per 3-2 il Brasile, regalando una prestazione dall’alto spessore tecnico e caratteriale. Battendo la Nigeria, L’Italia potrebbe ipotecare con un turno d’anticipo il passaggio agli ottavi di finale. Tra le sorprese dell’esordio azzurro, c’è Matteo Prati, centrocampista della Spal autore della rete che ha aperto la gara. Andiamo a svelare l’identikit del classe 2003.
Dalla Romagna alla Spal
Nato a Ravenna, Prati comincia a giocare a calcio a pochi chilometri da casa sua, ovvero a Cesena. Nel 2018, in seguito al fallimento dei bianconeri, passa nel settore giovanile del Ravenna. Aggregato a soli 17 anni all’U19 giallorossa, Prati riceve gradualmente le attenzioni della prima squadra, con la quale esordisce in Serie C il 24 marzo 2021.La retrocessione in Serie D del Ravenna diventa un’opportunità per Matteo di sperimentare da protagonista, il calcio dei grandi. I risultati sono significativi: nella sua prima stagione tra i semiprofessionisti, il classe 2003 totalizza 37 presenze condite da 5 reti e 4 assist. Le sue prestazioni non passano inosservate alla Spal, la quale nell’estate del 2022 decide di prelevarlo a titolo definitivo, facendogli firmare un contratto fino al 2025. Nonostante la tentazione di cederlo in prestito in Serie C, partita dopo partita Prati si è preso sulle spalle il centrocampo estense,diventando uno dei pochi punti fermi dell’annata fallimentare dei biancazzurri.
Crescita continua
Rispetto a molti dei suoi coetanei che adesso militano in serie professionistiche, Prati non ha mai vestito maglie di squadre di Primavera 1. Il “brusco” salto dal calcio giovanile al calcio dei grandi, gli ha permesso di sviluppare una buona esperienza e delle caratteristiche, che la maggior parte dei giocatori della sua età non hanno. Una di queste è la duttilità. Nato come trequartista, con il tempo ha spostato il proprio raggio d’azione qualche metro più indietro, imparando a fare il mediano, la mezz’ala e di adattarsi all’occorrenza nel ruolo di terzino sinistro. Oltre a mostrare una buona lucidità nella gestione dei palloni, Prati si è rivelato un centrocampista in grado di leggere le diverse trame di gioco. Oltre alla tecnica, il classe 2003 è bravo nel nell’accompagnare l’azione e negli inserimenti senza palla(la rete siglata al Brasile ne è la dimostrazione plastica). Il tutto, accompagnato da importanti doti umane come la predisposizione al lavoro e la paura di non sbagliare.
La nazionale ed il futuro
Gavetta: forse, questo è il termine più appropriato, con cui si può definire la seppur giovane carriera di Matteo Prati. Tutti vogliono viaggiare in prima classe, il suo viaggio però se l’è goduto anche senza vista finestrino. Considerando le sue prestazioni in Serie B, la convocazione con l’Italia al Mondiale U20 non può essere una sorpresa. Come non lo è nemmeno il grosso contribuito che ha dato nella vittoria all’esordio contro il Brasile. Dopo il Mondiale però, resta da capire quale sarà il suo futuro. Sebbene abbia ancora due anni di contratto(con opzione fino al 2026), difficile pensare che Prati possa scendere con gli estensi in Serie C. Gli stimatori non mancano: Bologna, Juventus, Sassuolo, Bologna e Torino hanno chiesto informazioni su di lui. La squadra che potrebbe avere un bel vantaggio sono appunto i granata, considerando i rapporti stretti tra le due società e le numerose operazioni chiuse negli ultimi anni: l’ultima in ordine di tempo, il passaggio di Gineitis e Dell’Aquila all’ombra della Mole.
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