Nazionali Giovanili
Euro U19, verso Italia-Inghilterra: “Tre Leoni” pronti alla mini-vendetta
Focus sui prossimi avversari degli azzurrini
Che possa essere una vendetta autentica o meno, a quasi un anno di distanza dal celebre “It’s coming home” strozzato in gola dall’Italia di Mancini nella finale di Wembley di Euro 2020 gli inglesi hanno la loro chance di vendicarsi. Dopo una qualificazione centrata ai prossimi mondiali in Qatar a differenza degli Azzurri, il popolo dei “Tre Leoni” guarderà la sfida di martedì 28 giugno a Dunajska Streda con occhi più vigli rispetto ad una semplice partita di calcio giovanile. E le condizioni per far male all’Italia ci sono tutte.
Chi è Ian Foster
Se l’Inghilterra U19 non è una corazzata poco ci manca. Sulla carta è la favorita numero uno per la vittoria finale, anche di più della straordinaria Francia. Una selezione di prospetti del 2003 e 2004 con esperienza a livello professionistico anche per le big del campionato più competitivo del mondo, la Premier League. Il c.t. è Ian Foster, nativo di Liverpool e cresciuto calcisticamente nel mitico club di Anfield Road. Poi una carriera non esaltante con gli scarpini ai piedi tra il proletariato del calcio inglese, fino al ritiro con la maglia del Forest Green Rovers. Ma le esperienze del 45enne del Merseyside segnalano la bontà del suo operato con i giovani prospetti dei “Tre Leoni”. Prima alla guida dell’Inghilterra U18 e ora dell’U19, ha a disposizione una rosa ultra-competitiva in tutti i reparti che gli ha consentito di passare agevolmente il girone come primo davanti a Israele, Austria e Serbia, con 7 gol fatti e zero subiti.
Tra professionismo e Academy di lusso
Tra i pali c’è Matthew Cox del Brentford, titolare della seconda squadra delle Bees con varie convocazioni tra Premier League e EFL Cup, ma, soprattutto, l’abitudine a far parte del gruppo U20 della nazionale inglese. E’ lui il numero uno, un gradino sotto ecco Teddy Sharman-Lowe, che Gabriele Mulazzi, Riccardo Turicchia e Fabio Miretti hanno già incontrato nei match di Youth League contro il Chelsea. Sulla destra della difesa a 4 sgasa il classe 2004 Brooke Norton-Cuffy, londinese di proprietà dell’Arsenal in grado di agire da centrale e laterale mancino con già 17 presenze da professionista collezionate in League One (terza serie) con il Lincoln City negli ultimi mesi della stagione appena conclusa. L’alternativa è Daniel Ogeyoke, compagno di squadra di Cox al Brentford, e un background nell’Academy dell’Arsenal. Jarrel Quansah occupa il centro destra della difesa, 15 presenze con la seconda squadra del Liverpool con svariate convocazioni agli ordini di Jurgen Klopp. Nasti lo ha già incrociato direttamente in Youth League nella gara di andata della fase a gironi, mentre ci ha pensato la Juventus ad eliminare lui e i Reds dalla competizione ai quarti di finale. Chi ha esperienza da vendere tra i pro è Ronnie Edwards del Peterborough, club di Championship con cui ha collezionato 38 presenze in stagione alla terza annata vera e propria tra i grandi. Segue le sue orme il terzino sinistro Callum Doyle, 44 gettoni con il Sunderland in terza serie in prestito dal Manchester City con tanto di promozione con i Black Cats ottenuta tramite i play-off. La polivalenza di Doyle consente il suo utilizzo anche come centrale, mentre nell’ultima gara del girone contro Israele (match in cui diversi titolari hanno riposato in vista della semifinale) ha giocato Luke Chambers sulla fascia sinistra, classe 2004 che ha fatto da pendolare tra U18 e seconda squadra del Liverpool, giocando anche la Youth League con buon protagonismo.
Tanto Aston Villa e un aneddoto
Senza Jude Bellingham a disposizione in quanto ritenuto totalmente fuori categoria rispetto alla media e meritevole di un percorso più ambizioso in nazionale, Foster non trema, anzi. Come mediano di contenimento c’è Tim Iroegbunam, il primo della lista con presenze in Premier League. Dopo una vita nel West Bromwich Albion, l’Aston Villa ha messo le mani su di lui per la seconda squadra, ciononostante mister Steven Gerrarrd (che ha lanciato diversi ragazzi dell’Academy dal suo arrivo nel club di Birmingham) ha giudicato il classe 2003 pronto per il grande calcio e l’ha mandato in campo per la prima delle sue tre presenze stagionali in Premier League il 26 febbraio nella trasferta di Brighton. E continuando con i “baby” campioni dell’Aston Villa dai nomi impronunciabili arriviamo a Carney Chukwuemeka, mezzala nata in Austria con passaporto nigeriano e ben 12 presenze in Premier League. Con la seconda squadra gioca a fianco a suo fratello Caleb, ma Steve G. ci ha messo poco a capire le potenzialità di questo longilineo centrocampista di 185 cm, corsa, buona qualità e versatilità. E per chiudere il capitolo Aston Villa c’è un’altra stellina del club di Birmingham, Aaron Ramsey. Certamente più amichevole per pronuncia e la tastiera rispetto ai suoi compagni dei Villans, non c’entra nulla con il centrocampista di proprietà della Juventus, sebbene i due condividano qualche caratteristica in comune (almeno paragonandolo ai migliori tempi del gallese). Ma il primo esempio Aaron ce l’ha in famiglia, dato che il fratello Jacob ha collezionato ben 35 presenze condite da 5 gol in Premier League sempre con l’Aston Villa. Il trequartista classe 2003 è reduce da un prestito al Cheltenham in League One nella seconda parte di stagione e ha giocato solo nella seconda squadra della società che gioca le partite interne al Villa Park. Ma per il ruolo di trequartista è rebus per Foster: oltre a Ramsey, sono concrete le candidature di Alex Scott e Alfie Devine, con i primo che ha giocato anche da ala destra nella gara contro Israele. E di fatto, Scott è un’esterno nel suo club: quasi 40 presenze in Championship contro il Bristol City, nello stesso campionato di Edwards, ma con una retrocessione in meno rispetto al compagno difensore. E’ trequartista purissimo, invece, Alfie Devine, splendido classe 2004 del Tottenham con 22 presenze e 11 gol nelle varie squadre del settore giovanile degli Spurs in questa stagione e diverse convocazioni in prima squadra. Ma c’è una nota di colore nel curriculum: Josè Mourinho lo lanciò nella gara di Fa Cup del Tottenham contro il Marine, squadra di nona serie inglese su cui Son e compagni passeggiarono per 0-5 con gol dello stesso Devine al debutto. Lo Special One, però, affinché l’allora 16enne non si facesse accecare dai bagliori del grande calcio lo mandò a giocare con la selezione U18 pochi giorni dopo.
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Gli assi offensivi e un italiano
Potrebbe essere un’arma a gara in corso quello che, giudicandolo approssimativamente, potrebbe diventare il nuovo Jadon Sancho. E’ un classe 2004 e risponde al nome di Jamie Byone-Gittens. Londinese con origini delle Barbados, dopo la trafila con Reading e Manchester City scavalca la Manica nel 2020 per atterrare a Dortmund per giocare nel Borussia . Un futuro scritto in prima squadra dopo le 4 presenze in Bundesliga che Marco Rose gli ha concesso nell’ultima stagione, Bynoe-Gittens ha segnato uno dei 6 gol della sua campagna di Youth League all’Empoli di Baldanzi, Degli Innocenti e Fazzini. Pochi dubbi su chi agirà da sinistra, capitan Harvey Vale del Chelsea. Se avrà il dente avvelenato con i giocatori della Juventus per le due sconfitte in Youth League sarà da vedere, ma il classe 2003 non può chiedere di più dalla sua stagione da 38 presenze, 9 gol, 5 assist e convocazioni in tutte le competizioni agli ordini di Thomas Tuchel. La scelta del centravanti dovrebbe ricadere su Dane Scarlett, l’unica punta vera e propria su cui Antonio Conte ha potuto fare affidamento nel suo Tottenham. Fratello calcistico di Devine, il centravanti classe 2004 ha giocato in Premier League, Conference League e Fa Cup, mentre con la nazionale ha siglato una doppietta nella gara contro la Serbia. Non è per niente male nemmeno Liam Delap, che ha avuto la chance di allenarsi per tutto l’anno agli ordini di Pep Guardiola al Machester City. Solo 3 presenze in prima squadra, è vero, ma la straordinaria media tra i pari età di 8 gol nei 100′ con la squadra B dei Citizens dà la dimensione della caratura di colui che ha risolto la gara finale del girone contro Israele. Più defilato nelle rotazioni Daniel Jebbison, classe 2003 nato in Canada di proprietà dello Sheffield United. Le Blades lo hanno richiamato alla base dopo l’ottima prima parte di stagione in League One al Burton Albion con 7 gol in 20 presenze, ma in Championship non ha inciso nelle 8 presenze a disposizione nella seconda parte di stagione. Anche Jebbison, però, ha segnato appena ha potuto, griffando il match nel poker alla Serbia con un ingresso dalla panchina. Non serve presentare, invece, l’ultimo componente del portentoso reparto offensivo dei baby “Tre Leoni”, perché altri non è che Samuel Iling-Junior della Juventus, che nell’unica gara da titolare contro Israele non ha inciso e, per ora, si è ritagliato solo un ruolo da vice-Vale. Noi ve l’avevamo detto, l’Inghilterra sembra una vera e propria corrazzata. Sembra, però.
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