Meteore
Meteore – Che fine ha fatto… Sotiris Ninis: la parabola discendente del “Messi greco” con un passato in Italia
Sotiris Ninis, la meteora greca del Parma tra infortuni e appellativi importanti
L'IMPORTANZA DEL TALENT SCOUTING NEL CALCIO
Quanti di voi si ricordano di Sotiris Ninis? Una domanda alla quale molti farebbero fatica a rispondere, ma questo nome potrebbe risuonare come un eco nella testa e forse lo ricordano con l'appelativo di "Messi greco". Proprio così: il centrocampista greco è il protagonista di questa seconda puntata della rubrica "Meteore". Meteora come lo era stata proprio lui in Italia, una stagione al Parma per poi fare ritorno in Grecia. Ma andiamo a ritroso e iniziamo dagli albori della carriera. Che fosse una storia particolare già lo si può capire dal fatto che Ninis è nato in Albania da genitori greci. Di ritorno nella sua patria, inizia come tanti a dare calci al pallone ed entra nelle giovanili del Panathinaikos, una delle migliori formazioni della Nazione. La stagione 2006/07 è quella più importante per Ninis, che appena sedicenne trova il suo esordio in prima squadra contro l'Egaleo e diviene il secondo giovane nella storia del club a vestire la maglia dei biancoverdi nella Super League 1. Il 15 febbraio debutta in Europa e due giorni dopo trascina il Panathinaikos alla vittoria in campionato contro i rivali dell'Aek Atene, con un gol e due assist. Sembra l'inizio di una carriera favolosa, con il momento positivo che continuerà fino al termine della stagione quando la formazione dei Prasinoi gli fa firmare il primo contratto da professionista a 17 anni.
La stagione successiva, però, per Ninis non sarà fortunata poiché i tanti infortuni lo costringono a restare fermo quasi tutto l'anno e giocare qualche partita con le giovanili, un preludio non troppo positivo che farà vedere la fragilità fisica di Ninis anche negli anni a venire. La stagione successiva torna in prima squadra e ne diviene uno dei capitani nonostante la giovanissima età, prolungando anche il contratto di quattro anni con clausole monstre per un giocatore così giovane a quell'epoca. Nella stagione 2008 se lo ricorderanno i tifosi della Roma, visto che nella sfida europea, proprio contro il Panathinaikos, Ninis segna e disputa una grande partita. Saranno stagioni in cui Ninis giocherà con i Prasinoi senza mai mostrare un grande feeling con il gol, ma giocate e qualità si intravedono, tanto che nel 2010 Don Balon lo inserisce nella lista dei migliori giovani nati dopo il 1989. Ma sulla sua testa pesa e peserà come una spada di Damocle la clausola astronomica inserita dal club al momento del rinnovo del contratto. A settembre 2011 inizia un altro calvario, Ninis si rompe il legamento crociato che lo costringe a star fermo sei mesi, rientra in campo nel 2012 e qualche mese più tardi viene annunciato come nuovo acquisto del Parma, a quell'epoca targato Ghirardi-Leonardi, con in panchina Donadoni.
Nell'estate 2012, da giocatore ormai del Parma, disputa l'Europeo con la sua Nazionale, prima di iniziare la sua avventura crociata. Un'avventura che si trasformerà in un calvario infinito e fatto di poche presenze, poiché tra infortuni e una posizione in campo non proprio nelle sue corde viene impiegato sempre a partita in corso e non riesce mai ad incidere. Arrivare in Italia con l'appellativo del "Messi" greco ti carica ancor più di pressioni, che il giovane Ninis non ha saputo reggere, complice anche una tenuta fisica non sempre ottimale. La stagione termina con poche emozioni in maglia crociata e in estate viene mandato in prestito al Paok Salonicco. Sarà l'inizio del suo girovagare senza trovare mai continuità e mostrando come unica costante la sua fragilità fisica: dopo la parentesi Paok torna alla casa madre, il Panathinaikos, dove però in due stagioni trova solo 17 presenze. Dal campionato greco finisce in Belgio, prima al Charleroi e poi al Malines, ma dopo appena due presenze viene acquistato dal Maccabi Petah Tiqwa, squadra israeliana. Una stagione condita da 7 presenze e come sempre tantissimi infortuni che lo fa sprofondare nella seconda serie israeliana, nell'Apoeol Ashkelon. Qui, all'alba dei suoi trentanni trova continuità e in 21 presenze segna 4 reti: in estate viene acquistato dal Volos, società della Super League greca, tornando così in patria. Questa è stata la parabola discendente del "Messi" greco: un appellativo importante, ma che ha giocato un brutto scherzo al giovanissimo centrocampista Ninis, che dopo una stagione a Parma in cerca della consacrazione, ha dovuto invece fare i conti con i tanti infortuni e un girovagare per l'Europa senza troppa fortuna.
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