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Meteore – Che fine ha fatto… Dominic Adiyiah: il fuoco di paglia del “Pallone d’Oro” Under 20

La storia di Adiyiah, meteora del Milan

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Torna prepotentemente d'attualità "Meteore – Che fine ha fatto…", una delle rubriche storiche di MondoPrimavera.com, attraverso la quale vi racconteremo le incredibili storie delle più famose promesse mancate del calcio italiano e non solo. Talenti in erba mai sbocciati, scommesse perse, grandi incompiute, giovani prospetti che si sono persi nelle categorie minori o in qualche sperduto campionato in giro per il mondo. Meteore, appunto. Ma non perdiamoci in chiacchiere e torniamo indietro nel tempo fino all'estate del 2009, quando inizia la storia del protagonista di questa prima puntata della nostra rubrica.

Gli occhi degli appassionati di calcio sono puntati sul Mondiale Under 20, uno degli appuntamenti più interessanti della lunga estate che separa la stagione calcistica 2008/09 da quella successiva. In Egitto si mettono in mostra i migliori talenti del pianeta, in un torneo che riserva tantissime sorprese. In finale si affrontano il favoritissimo Brasile, trascinato dalle giocate di Ganso e Douglas Costa, e la cenerentola Ghana, arrivata incredibilmente in fondo al torneo grazie agli 8 gol di un certo Dominic Adiyiah, talentuoso esterno offensivo delle Black Stars. L'ultimo atto non è spettacolare come il resto della competizione: lo 0-0 al termine dei novanta minuti trascina la sfida ai rigori, dove la favola Ghana conquista il suo lieto fine laureandosi campione del mondo Under 20. I riflettori sono tutti puntati su Adiyiah, trascinatore della Nazionale africana e vincitore del titolo di capocannoniere e, soprattutto, del "Pallone d'oro" del Mondiale di categoria. Tutte le big d'Europa fiutano l'affare e provano ad acquistarlo dai norvegesi del Fredrikstad, club che ne detiene il cartellino. Chi la spunta? Il Milan, che lo porta in Italia per poco meno di un milione e mezzo di euro. 

La concorrenza in attacco è spietata e Adiyiah viene aggregato alla Primavera, per maturare senza eccessive pressioni: con i giovani rossoneri giocherà però soltanto due partite (segnando un gol). Nonostante il poco spazio, viene inserito tra i convocati della Nazionale ghanese per il Mondiale 2010 in Sudafrica, dove suo malgrado diviene sfortunato protagonista dell'episodio del colpo di testa parato da Suarez: il suo compagno Asamoah Gyan fallisce il successivo rigore e il Ghana viene poi eliminato dall'Uruguay proprio nella lotteria di tiri dal dischetto. Nel Milan non trova spazio e inizia un lungo e infruttoso giro di prestiti che allontana definitivamente Adiyiah dal grande calcio: prima veste la maglia della Reggina, poi passa al Partizan e ai turchi del Karşıyaka, non proprio l'élite del calcio mondiale. Tre esperienze da dimenticare per il giovane ghanese, che nel gennaio del 2012 vola in Ucraina – sempre in prestito – all'Arsenal Kiev. In maglia rossoblu trova continuità di rendimento, pur senza mostrare numeri eccezionali in zona gol (ne segna soltanto 8 in due stagioni). Gli ucraini lo riscattano, ma il successivo fallimento del club porta allo svincolo di Adiyiah. Da promessa del calcio mondiale, nel giro di pochi anni Dominic si ritrova senza una squadra e definitivamente tagliato fuori dal calcio che conta.

Dopo aver tentato un'avventura in Kazakistan con l'Atyrau, dal 2015 Adiyiah si è stabilito in Thailandia, dove sembra aver trovato quantomeno una stabilità in termini di impiego sul terreno di gioco. Prima con il Nakhon Ratchasima, poi con il Sisaket FC e il ChiangMai United – la sua attuale squadra -, l'ex attaccante del Milan ha collezionato in tutto 107 presenze e 20 gol negli ultimi cinque anni. I sogni di gloria del ragazzo che a 19 anni sorprese tutti con il suo Ghana si sono tristemente spenti all'impatto con il calcio europeo, trascinandolo in un vortice di esperienze poco entusiasmanti in giro per il mondo. Oggi, dopo un lungo girovagare, Adiyiah sembra aver trovato la sua dimensione nel Sud-est asiatico. Un presente lontano dalle luci della ribalta e da quel Milan pieno di campioni con i quali ha avuto il piacere di dividere lo spogliatoio. Chissà se ogni tanto ci ripensa ancora, Dominic, tenendo tra le mani il "Pallone d'Oro" vinto da ragazzo con la sua Nazionale, chiedendosi come sarebbe la sua vita se le cose fossero andate diversamente. A noi piace pensare che si stia godendo il suo presente e le bellezze della Thailandia, divertendosi semplicemente a dare calci a un pallone. 

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