Il calcio dei grandi
Verona, da Tengstedt a Mosquera: così la salvezza è alla portata

Verona, un progetto che continua a fruttare: così gli scaligeri possono puntare alla salvezza in Serie A
Nuovo allenatore, una rosa profondamente rinnovata, ma il Verona rimane in piena corsa per un posto salvezza in questa Serie A. Con sei giornate ancora da giocare gli scaligeri vantano un discreto margine sulla zona rossa della classifica, e l’obiettivo permanenza in massima serie appare più che mai alla portata.
Un ottimo lavoro quello svolto da Paolo Zanetti e dal suo staff, ma che ha radici più lontane, con il ritorno di Sean Sogliano nel ruolo di ds e con i tanti cambiamenti fatti, in questi ultimi anni, sul fronte mercato. Con un progetto, però, che sembra sempre più solido, e che nei prossimi anni proverà a fare il salto di qualità definitivo.

Verona PRIMA SQUADRA
Verona, la genesi di un nuovo percorso
Il nuovo corso del Verona inizia al termine della stagione 22/23, dopo la salvezza conquistata grazie alla vittoria nello spareggio contro lo Spezia. Gli scaligeri mantengono così la Serie A, ma in casa gialloblu c’era voglia di ripartire con un progetto tecnico solido e in grado di centrare una salvezza tranquilla. Conclusasi l’esperienza di Zaffaroni, ecco allora che sulla panchina scaligera arriva Marco Baroni, già vice della squadra veneta nella stagione 2002/03.
La squadra viene profondamente rinnovata, tra acquisti, riscatti e cessioni, con il ds Sean Sogliano che regala al tecnico una rosa in grado di lottare per la permanenza in Serie A. Nonostante qualche filotto negativo, a gennaio la squadra sembra rimanere in lizza per la salvezza, anche se il club, nel corso della sessione di calciomercato invernale, è costretto a cedere diversi pezzi pregiati.
A lasciare Verona sono Ngonge, Djuric, Faraoni, Hien, Terracciano e Doig, tutti protagonisti di un ottimo percorso in campionato fin a quel momento. Ma Baroni non si arrende, e affidandosi ai nuovi acquisti, come Dani Silva, Swiderwski e soprattutto Tijjani Noslin, guida la squadra al 13° posto, centrando la salvezza con un turno d’anticipo. Un risultato che testimonia il netto cambio di passo con la stagione precedente. La strada tracciata, insomma, è quella giusta.
Verona, una stagione tranquilla: così la salvezza è possibile
A fine stagione le strade di Baroni e del Verona si separano, con il tecnico promesso sposo della Lazio. Il club gialloblu, dopo un mese, comunica l’ingaggio di Paolo Zanetti, reduce dall’esperienza all’Empoli, e getta le basi per un nuovo progetto. Ancora una volta, Sogliano ristruttura la rosa gialloblu, finanziando il mercato estivo con le cessioni di Noslin e Cabal, che si accasano, rispettivamente, a Lazio e Juventus per un totale di poco inferiore ai 30 milioni di euro.
Ecco allora che a Verona arrivano giocatori come Bradaric, Kastanos, Sarr, Mosquera e Tengstedt, con il tecnico vicentino chiamato a centrare la salvezza senza correre grandi rischi. E a ben guardare, in effetti, gli scaligeri in stagione hanno rischiato pochissimo, ritrovandosi in zona retrocessione solamente in due occasioni, alla 15a e alla 22a giornata.
Alcuni risultati, come le pesanti sconfitte contro Atalanta e Inter, possono forse aver fatto storcere il naso, ma la squadra, a 6 giornate dalla fine, si ritrova a +8 sulla zona rossa della classifica. In generale, il lavoro di Zanetti non si scosta di molto da quello del suo predecessore: anzi, questo punto della stagione Baroni aveva 28 punti, contro i 32 attuali degli scaligeri. Segno di come la squadra, nonostante i tanti cambiamenti, sia comunque in crescita.
Da Tengstedt a Mosquera: i nuovi trascinatori gialloblu
Nel giro di un paio d’anni la rosa gialloblu è cambiata tantissimo, ma nonostante tutto diversi giocatori sono riusciti a salire in cattedra. Primo fra tutti Casper Tengstedt, attaccante danese classe 2000, prelevato in prestito con diritto di riscatto dal Benfica. Nella prima parte di stagione Tengstedt mette a segno 6 gol e 2 assist in 2o presenze, prima di alcuni problemi fisici che, da febbraio, gli hanno impedito di scendere in campo con regolarità. Ma a questo punto della stagione, il danese rimane il miglior marcatore del Verona.
Subito dietro di lui, con 5 gol, c’è Daniel Mosquera, rilevato dall’América de Cali per 700 mila euro. Dopo una grande doppietta all’esordio, da subentrato, contro il Napoli, l’attaccante ha siglato un altro gol pesantissimo nello scontro diretto contro il Parma del 15 dicembre, che ha permesso agli scaligeri di vincere la sfida del Tardini per 2-3. Il classe ’99 è uno degli uomini chiave di Zanetti in attacco, viste le sue 29 presenze, e potrebbe diventare un titolarissimo del Verona già nella prossima stagione.
Più in generale, tra vecchie conoscenze della Serie A e nuovi acquisti, Zanetti ha dimostrato di saper sfruttare a tutto tondo la rosa a sua disposizione. Da Amin Sarr, autore di 4 gol e in prestito dal Lione, all’eterno Lazovic, miglior assist-man della squadra con i suoi 3 servizi per i compagni, passando per Kastanos, Suslov, Serdar e Tchatchoua, tutti giocatori che nel corso della stagione si sono messi in mostra in quel di Verona.
Verona, progetto futuro: una rosa giovane per la Serie A
Il progetto Verona, d’altra parte, punta forte sui giovani italiani e soprattutto internazionali. A dimostrarlo l’età media della squadra, 25,4 anni, che si posiziona al 4° posto di questa speciale classifica dietro a Juventus (25,3), Lecce (24,8) e Parma(24,7). Segnale di come il Verona abbia un ottimo fiuto in termini di mercato, visti tanti giovani nel gruppo e la classifica tutto sommato tranquilla.
Oltre ai nuovi arrivi dal mercato, il Verona ha iniziato a lavorare anche con i giovani del proprio settore giovanile. Come per esempio Diego Coppola, classe 2003 che da un paio d’anni si trova in pianta stabile in prima squadra. O come Daniele Ghilardi, che dopo una stagione in Serie B con la Sampdoria ha iniziato a macinare minuti in Serie A, viste le sue 19 presenze stagionali.
Altri giovani, invece, si sono solo affacciati in prima squadra, ma potranno trovare maggiore spazio in futuro. Questo il caso, ad esempio, di Alphadjo Cissé, classe 2006, e Junior Ajayi, classe 2004, entrambi a quota due presenze in Serie A quest’anno. La Primavera scaligera, d’altra parte, sta ottenendo ottimi risultati, e diversi ragazzi, nei prossimi anni, potrebbero affacciarsi in prima squadra.
Ora serve il rush finale
A sei giornate dalla fine, come detto, il Verona si ritrova a +8 sulla zona retrocessione, occupando il 14° posto della classifica. E nelle ultime sei gare di campionato gli scaligeri avranno a disposizione diversi scontri diretti per scacciare gli ultimi dubbi sulla permanenza in Serie A, come le sfide interne contro Cagliari, Como e Lecce e la trasferta sul campo dell’Empoli.
Insomma, l’ottimo cammino avviato dal Verona negli ultimi anni sta continuando a dare i suoi frutti. E chissà che con il cambio di proprietà gli scaligeri non possano fare un ulteriore passo in avanti, diventando una mina vagante del nostro campionato.
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