Il calcio dei grandi
PSG-Aston Villa per la storia: così Luis Enrique ed Emery sognano la semifinale

Ora è il momento di puntare in alto, di dare il massimo per raggiungere l’ennesimo traguardo di questa stagione: PSG-Aston Villa non è solamente un quarto di finale di Champions League. Quella che andrà in scena al Parco dei Principi sarà la sfida tra due squadre pronte a dare il tutto per tutto per centrare un risultato storico. Dalle parti di Parigi, per inseguire quella coppa dalle grandi orecchie che ancora manca nella bacheca del club. Dalle parti di Birmingham, per incidere ancora una volta il nome dei Villans negli annali della competizione.

Ousmane Dembele
PSG-Aston Villa, due cammini da ricordare
Primo incrocio europeo tra Paris Saint-Germain e Aston Villa. Le due squadre, infatti, non si erano mai incontrate prima, nonostante la ricca storia europea dei due club. Quella dei parigini è soprattutto recente, fatta di traguardi storici come la finale di Champions League del 2020. Quella degli inglesi, invece, che risale a oltre 40 anni, al successo contro il Bayern Monaco che regalò una coppa dalle grandi orecchie incisa negli annali della storia.
Buon percorso quello dei francesi nella fase a campionato di Champions, nonostante le 3 sconfitte su 4 big match disputati. I Parigini, infatti, sono crollati sotto i colpi di Arsenal (2-0), Atlético Madrid (1-2) e Bayern Monaco (1-0), vincendo solamente contro il Manchester City in un largo 4-2. La qualificazione alla fase intermedia, però, è arrivata senza grandi problemi, con 13 punti che sono valsi il 15° posto. Superato il Brest con un totale di 10-0, la squadra di Luis Enrique ha poi compiuto un’impresa in rimonta contro il Liverpool, ad Anfield, trionfando dopo i calci di rigore.
Ancora meglio, però, hanno fatto gli inglesi, che tolte le sconfitte contro Bruges e Monaco hanno ottenuto risultati strabilianti nella fase a campionato. Le 5 vittorie (tra cui quella sul Bayern Monaco) e il pareggio contro la Juventus hanno permesso alla squadra di Emery di centrare l’ottavo posto, qualificandosi di diritto agli ottavi di finale. Dove si sono vendicati sul Bruges, con un totale di 6-1 nella doppia sfida. Una serie di prestazioni semplicemente incredibili.
Aston Villa, ecco la mano di Emery
Partita come outsider, la squadra di Unai Emery ha fin qui dimostrato di potersela giocare contro chiunque. Il calcio propositivo e verticale mostrato dai Villans, infatti, si è adatto benissimo alle competizioni europee, permettendo a tanti giocatori di mettersi in mostra. E anche senza attaccanti davvero prolifici in questa Champions (i migliori marcatori, Rogers e Duràn, sono entrambi a quota 3 gol), la squadra inglese è stata in grado di segnare tanto e con costanza.
Sono 19 i gol fatti finora dagli inglesi in 10 partite, quasi 2 a partita. A fronte di appena 7 reti subite e ben 5 clean sheet collezionati. Merito, questo, di un portiere di altissimo livello come Emi Martinez, ma anche di difensori centrali rocciosi come Konsa e Pau Torres. Centrali che, peraltro, molto spesso innescano la costruzione della manovra degli inglesi, in quel 2-3-5 in fase di possesso tipico dello stile di Emery.
Il modulo di partenza, però, rimane sempre il 4-2-3-1, con Onana e Tielemans a fare da filtro e da legante tra difesa e trequarti. Dove agiscono dei veri e propri fuoriclasse: oltre al già citato Rogers, Emery può contare su giocatori del calibro di Asensio, Malen e Rashford, tutti arrivati nel mercato di gennaio. A concludere l’azione c’è invece Ollie Watkins, titolare indiscusso in avanti dopo la cessione di Duràn all’Al-Nassr di questo inverno.
PSG-Aston Villa, gli inglesi nel segno degli ex
Per affrontare il colosso francese l’Aston Villa dovrà affidarsi alle migliori intuizioni tattiche di Emery. Che dalle parti di Parigi, peraltro, ci è già passato. Tra il 2016 e il 2018, infatti, il tecnico basco ha guidato il PSG alla vittoria di una Ligue 1, due Coppe di Francia, due Coupe de la Ligue e due Supercoppe di Francia. Ottenendo, però, risultati insoddisfacenti in Europa, come la sconfitta in rimonta per 6-1 contro il Barcellona. Allenato, allora proprio da Luis Enrique, oggi sulla panchina dei parigini.
Il tecnico vorrà riscattare quella delusione contro il suo connazionale, ma c’è un altro spagnolo da aggiungere all’equazione. Si tratta di Marco Asensio, passato in inverno dal club parigino a quello inglese, lasciando da subito il segno. In 11 gare disputate con la nuova maglia, infatti, l’ex Real Madrid ha messo a segno 8 gol e 1 assist, dei quali 3 in Champions, agli ottavi contro il Bruges. Numeri incredibili per il classe ’96, che sotto la guida di Emery sembra essere rinato.
PSG, una rinascita targata Luis Enrique
Quel 6-1 con Emery in panchina è rimasto indigesto per anni ai parigini. E fa strano pensare che oggi, invece, a guidare la squadra sia proprio Luis Enrique, ai tempi artefice dei successi di quel Barça. Arrivato sulla panchina dei francesi nel 2023 al posto di Cristophe Galtier, il tecnico di Gijòn ha dato una netta sterzata al rendimento europeo della squadra parigina, raggiungendo le semifinali del torneo dopo due anni di anonimato.
E nonostante la partenza della stella Mbappé, oggi al Real Madrid, Luis Enrique è riuscito a mantenere una forte identità e coesione di squadra, pur con nomi meno altisonanti rispetto al passato. Affidandosi al suo classico 4-3-3, l’allenatore spagnolo è stato in grado di valorizzare tantissimi elementi della rosa con il suo gioco fatto di prolungato possesso palla e aggressione degli spazi. Favorendo, peraltro, la crescita di tanti giovani talenti come Barcola, Gonçalo Ramos, Zaire-Emery e Joao Neves.
Calciatori giovani e in rampa di lancio, strappati a peso d’oro da alcune delle fucine più prolifiche del panorama europeo. E che di fianco a campioni del calibro di Donnarumma, Marquinhos Hakimi e Fabiàn Ruiz possono crescere e incidere sempre di più, tanto in Francia come in Europa. Tanti, però, anche i top player, tra cui l’ultimo arrivato, un certo Khvicha Kvaratskhelia. Che insieme a un rinato Ousmane Dembélé proverà a trascinare i parigini verso un altro traguardo storico.
PSG-Aston Villa, i parigini si aggrappano a Dembelé
Proprio Dembélé, d’altra parte, è il giocatore chiave di questo Paris Saint-Germain. E a dirlo sono i numeri: 32 gol e 8 assist in 40 partite, un contributo al gol ogni 66 minuti. Numeri pazzeschi per un giocatore che, nel corso degli anni, era stato bollato come flop, soprattutto dopo i 135 milioni spesi per lui dal Barcellona nel 2017.
In effetti, la prima stagione di Dembélé all’ombra della Tour Eiffel non fu propriamente esaltante. Voluto con forza da Luis Enrique e acquistato per 50 milioni di euro, il classe ’97 raccolse solamente 6 gol in 42 presenze. Ma in questa stagione è semplicemente rinato, grazie al lavoro svolto dal tecnico spagnolo per metterlo nelle migliori condizioni. E adesso, Dembélé dovrà ripagare la fiducia dell’ambiente, provando a trascinare i parigini per l’ennesima volta in stagione.
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