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Milan, quante difficoltà: ora l’Europa rischia di diventare un miraggio

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Sergio Conceicao

Il pareggio contro la Fiorentina, nonostante la rimonta, ha evidenziato ancora una volta le tante difficoltà del Milan in questi mesi. I rossoneri faticano a giocare come squadra, a seguire gli schemi di gioco di Conceiçao, e la poca chiarezza a livello societaria acuisce una situazione caotica. Questi primi mesi di 2025, per i rossoneri, sono stati piuttosto negativi, al netto del successo in Supercoppa. E senza la Coppa Italia, il Milan potrebbe aver già dato l’addio alla partecipazione alle prossime coppe europee.

Sergio Conceicao

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Milan-Fiorentina, solito copione: partenza horror, poi…

Archiviata la sconfitta contro il Napoli, il Milan torna in casa propria per affrontare una Fiorentina reduce dalle vittorie su Juventus e Atalanta. Una gara che, potenzialmente, avrebbe potuto riaprire almeno il discorso Conference League per i rossoneri. Lo sa bene Concieçao, che sceglie di schierare Leao dal primo minuto e di affidarsi nuovamente ad Abraham, relegando Gimenez nuovamente in panchina. Serve una prova di forza, di carattere, soprattutto per allontanare subito l’1-2 incassato al Maradona.

Ma i rossoneri partono malissimo: prima Thiaw infila il pallone nella propria porta, poi, 3 minuti più tardi, Kean cala il raddoppio su assist di Dodo. Dopo 10 minuti, il Milan è sotto 0-2 a San Siro. Un avvio di gara horror, che conferma quanto visto nei primi minuti contro il Napoli. Poi la rimonta, firmata da Abraham Jovic, con due errori difensivi di Pablo MarìMandragora a liberare l’inserimento dei due attaccanti. Il Milan conquista un punto, che serve a poco, però, in ottica classifica.

Eppure, i rossoneri non hanno offerto una prestazione così negativa, nel complesso. Vero, in certi tratti di gara il Milan non è riuscito a funzionare, soprattutto nel corso del primo tempo. Ma in avvio di ripresa i rossoneri hanno tirato fuori il carattere, alzando il pressing e costringendo De Gea a immolarsi per tenere a galla i suoi. I numeri lo confermano: 19 i tiri dei rossoneri contro i 15 viola, anche se la squadra di Palladino impegna più volte Maignan (8 tiri in porta a 6). Il Milan fa più possesso palla (53%), batte più calci d’angolo (7 contro 4), ma non riesce a tramutare questa superiorità sul campo in una vittoria.

Milan, da Fonseca a Conceiçao: i numeri calano

Il Milan dimostra di non riuscire a superare le proprie difficoltà. Quella contro la Fiorentina è stata la 9a partita di Serie A in cui i rossoneri si sono ritrovati in svantaggio a partire dal 2025. Numero che sale a 13, se si considerano anche ChampionsSupercoppa. Per dirla in altri termini, da quando Conceiçao siede in panchina, i rossoneri vanno sotto nel punteggio il 68% delle volte. Vero, il Milan spesso riesce a rimontare: in queste 13 gare i rossoneri hanno comunque ottenuto 6 vittorie e 1 pareggio. Ma in linea generale, da una squadra del valore del Milan ci si aspetta ben altro, in termini di rendimento.

Ma i dati negativi di questo 2025, per il Milan, non finiscono qui. Cala la media punti rispetto alla gestione Fonseca, da 1,75 a 1,59. Così come diminuiscono i gol fatti dal cambio d’allenatore: si passa da 44 reti in 24 partite a 33 gol in 22 gare, con una media che scende da 1,83 a 1,5 per partita. Aumentano invece i gol subiti: 29 in 22 gare (1,3 per partita) dall’arrivo di Conceiçao, contro i 27 in 24 partite (1,12 a gara) con Fonseca.

Insomma, dal suo arrivo, Conceiçao non è riuscito a dare una scossa in positivo a questo Milan. Anzi: vittoria della Supercoppa a parte, dati alla mano, il tecnico ex Porto sta facendo peggio del connazionale suo predecessore. Fonseca aveva lasciato i rossoneri all’8° posto, ora i diavoli si ritrovano in 9a posizione. Con una classifica che, al momento, non lascia grandi spiragli per il raggiungimento della zona Europa.

E senza la Coppa Italia…

Il Milan, però, ha ancora un pass per raggiungere, quantomeno, la qualificazione alla prossima Europa League. Uno spiraglio che risponde al nome di Coppa Italia. Dopo aver eliminato SassuoloRoma, i rossoneri si sono ritrovati contro i cugini dell’Inter, in quelli che saranno i derby numero 4 e 5 di questa stagione.

L’andata si è conclusa sul punteggio di 1-1, con il Milan che dovrà cercare di vincere la gara di ritorno in casa dei nerazzurri. Anche per mantenere vivo un piccolo record stagionale, quello delle zero sconfitte nella stracittadina. Due vittorie e due pareggi nei Derby della Madonnina giocati finora. Uno storico che rappresenta una bella sterzata rispetto alle sei sconfitte consecutive sotto la gestione Pioli. Ma se, nella peggiore delle ipotesi, i rossoneri non dovessero accedere alla finale di Coppa Italia, ecco che le speranze di giocare in Europa l’anno prossimo sarebbero praticamente azzerate.

Milan, cosa non ha funzionato?

Approdato sulla panchina rossonera, Conceiçao ha voluto una mini-rivoluzione della rosa a gennaio, fatta da 4 cessioni e 5 acquisti. Cambia la punta titolare, con Morata che saluta in direzione Istanbul (sponda Galatasaray) per far spazio al colpo Gimenez, acquistato dal Feyenoord per poco meno di 40 milioni di euro. Dopo un ottimo inizio, con 3 gol e 2 assist nelle prime 5 partite, il messicano si è progressivamente spento. Zero gol nelle ultime 8 gare e tre partenze dalla panchina nelle ultime tre gare.

Così come non è riuscito ad esprimersi su buoni livelli Joao Felix: un solo gol fin qui, all’esordio in Coppa Italia contro la Roma. Finora il miglior acquisto invernale del Milan è stato Walker, che ha sostituito bene Calabria, partito in direzione Bologna.

Per il resto, però, l’attacco rossonero gira male: Leao, ad esempio, non segna dal 27 febbraio, nella sconfitta per 2-1 contro il Bologna. Meglio Pulisic, con 3 gol e 1 assist nelle ultime 4, mentre Reijnders non riesce a incidere con continuità. Difensivamente, invece, Conceiçao ha cambiato tre volte la coppia titolare nelle ultime 5 partite: Thiaw-Gabbia, poi Pavlovic-Gabbia, e infine Tomori-Thiaw. Sembra quasi che in questo ultimo periodo non ci sia una gerarchia precisa al centro della difesa, e la squadra potrebbe averne risentito in termini di solidità.

Milan, gli scenari per il futuro

Difficile ipotizzare una permanenza di Conceiçao sulla panchina rossonera nella prossima stagione, anche in caso di vittoria della Coppa Italia. Il Milan è al lavoro per tesserare un nuovo direttore sportivo, e con ogni probabilità i rossoneri vorranno avviare un nuovo progetto tecnico. D’altra parte, l’allenatore portoghese non sembra aver creato un buon feeling con larga parte della tifoseria, e la squadra, dopo 4 mesi di gestione, fatica a tradurre in campo le idee tattiche del mister.

Una mancata qualificazione all’Europa significherebbe, d’altro canto, un forzato ridimensionamento del progetto, almeno parziale. Che potrebbe però servire per mettere ordine a livello societario. Tante figure, in casa Milan, non hanno un ruolo chiaro, cosa che in questi mesi ha scatenato la rabbia dei tifosi: da Furlani a Cardinale, passando per Ibrahimovic, sono nel mirino delle critiche. Riordinare le idee in una stagione di transizione, come fatto dal Napoli quest’anno, potrebbe essere l’occasione che serve al Milan per tornare a competere ad alti livelli.

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