Esclusive
Vicenza, Rigoni: “Obiettivo formare uomini. Sui giovani italiani…”
L’intervista all’ex calciatore ed attuale tecnico della Primavera del Vicenza
“La vita è piena di avventure formidabili, questo è il momento di iniziarne una nuova”. A scriverlo è Luca Rigoni, con un post pubblicato sul proprio profilo Instagram il 14 agosto 2022. Una frase non banale, anzi. Come se volesse sancire un nuovo inizio. Dopo aver giocato più di 400 partite tra Serie A e Serie B, due anni fa l’ex centrocampista ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, intraprendendo la carriera da allenatore. Dove? Nella “sua” Vicenza. La squadra che lo ha cresciuto, lanciato tra i grandi e nella quale ha chiuso la sua avventura da calciatore. Una scelta non casuale, ma dettata dalla passione per questi colori e per questo sport: “Il calcio è la mia vita”. Noi di MondoPrimavera.com abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole proprio con Luca Rigoni, attuale tecnico della Primavera del Lane. Ecco le sue parole.
Rigoni, Primavera e la sinergia con la prima squadra
Da calciatore ad allenatore la strada non è breve. Passare dall’altra parte “della barricata” non è mai semplice. Lo scorso anno, Rigoni è stato l’artefice del trionfo del Vicenza nel campionato U17 Serie C. Come si dice in questi casi: buona la prima: “Un’emozione immensa sia per me, ma soprattutto per i ragazzi. Il segreto è stata la coesione del gruppo. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di giocatori molto giovani, bravi nel aver conciliato gli impegni scolastici con quelli sportivi”.
Quest’anno è arrivata la promozione sulla panchina della Primavera: “Sul lato del risultati, abbiamo raccolto meno di quanto abbiamo prodotto. A fare la differenza sono stati alcuni errori di inesperienza. Tutti insegnamenti che fanno parte del percorso di ogni giocatore”. A sette giornate dal termine, il Lane occupa il decimo posto del girone A di Primavera 2: “L’obiettivo è solo la crescita dei calciatori”. Siviero, Gallo Vescovi e Parlato: questi i nomi di alcuni Primavera che nel corso di questa stagione sono stati chiamati in prima squadra: “Una grossa soddisfazione. Negli ultimi anni, tra la Primavera e la prima squadra si è creata una sinergia importante. Il merito va sicuramente all’ottimo lavoro portato avanti da Michele Nicolin, responsabile del nostro settore giovanile”.
Rigoni, punti di riferimento e i ricordi da calciatore
Una carriera da calciatore di assoluto livello, che lo ha visto protagonista per molto tempo in Serie A. C’è un allenatore in particolare che ricorda con grande piacere: “Con Iachini ho uno splendido rapporto. Oltre che al Vicenza, mi ha allenato anche al Piacenza, al Chievo Verona e al Palermo. Mi sono trovato bene anche con Pioli, Gasperini, D’Aversa e Juric, tecnici dalle grandi qualità”.
Rigoni ha svelato anche i suoi punti di riferimento: “Cerco di apprendere dalle esperienze che ho maturato durante la mia carriera. Guardiola e De Zerbi sono gli allenatori che mi stanno influenzando maggiormente”. Durante il corso a Coverciano per ottenere il patentino di allenatore Uefa A, ha potuto incontrare nuovamente alcuni dei suoi ex colleghi: “Insieme a me c’erano Bocchetti, Sammarco, Floro Flores e Stendardo”.
Facendo un passo indietro, sono due le partite che rimarranno per sempre nella mente di Luca Rigoni: “Impossibile da dimenticare l’esordio che feci in Serie A. Avevo venti anni, vestivo la maglia della Reggina e quel giorno giocammo contro la Roma”. 22 ottobre 2016, cross dalla destra di Edenilson, gol del momentaneo 1-1 e corsa verso i suoi tifosi, quelli del Genoa: “Segnare nel derby contro la Sampdoria è stata un’apoteosi”.
Rigoni, giovani e vivai italiani
Terminato il momento “amarcord”, Rigoni torna a vestire i panni dell’allenatore, dando un suo punto di vista sul poco spazio concesso nelle prime squadre ai giovani italiani: “Dipende molto dalle società. La presenza in Primavera di tanti stranieri limita in parte la crescita dei ragazzi italiani“. Un’altra motivazione potrebbe essere la mancanza di “fame” di alcuni ragazzi, aspetto condiviso in parte dal tecnico della Primavera del Vicenza: “Una volta, il calcio era il nostro pensiero fisso. Oggi i giovani hanno molti hobby. Nella mia Primavera, posso dire di allenare giocatori che stanno dimostrando di avere voglia di voler arrivare in prima squadra”. Come si può entrare in sintonia con ragazzi di 17 o 18 anni? “Li tratto come se fossero degli adulti, degli uomini. Sulla disciplina e sull’impegno non transigo”.
Ringraziamo l’Ufficio Stampa del Vicenza per la concessione delle foto e dell’intervista. La riproduzione è consentita previa citazione della fonte MondoPrimavera.com
Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook