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Malenchini: “Giovani, scouting e strutture: il nostro modello. Sull’U23…”

L’intervista al responsabile del settore giovanile dell’AlbinoLeffe

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Marco Malenchini Credit: Ufficio stampa U.C. AlbinoLeffe

Negli ultimi anni il campionato di Serie C è diventato un palcoscenico importante per diversi giovani interessanti. La terza serie è indicata da diversi addetti ai lavori come lo step ideale per i ragazzi che escono dal campionato Primavera. Non sta passando inosservato il lavoro portato avanti dall’AlbinoLeffe: i seriani hanno ottenuto una salvezza tranquilla, chiudendo al primo posto nella speciale classifica del minutaggio dei giovani. Un traguardo frutto di anni di lavoro e di sacrifici. Noi di MondoPrimavera, abbiamo intervistato Marco Malenchini, responsabile del vivaio bluceleste. Ecco le sue parole.

Per l’AlbinoLeffe che importanza ha il settore giovanile?

 “La nostra proprietà sta investendo molto sul settore giovanile. L’obiettivo è quello di valorizzare i giovani e prepararli alla prima squadra.L’U15, U16 e U17 sono arrivate fino alla fase finale dei loro rispettivi campionati. L’unica novità è stata la Primavera, la quale ha concluso il proprio campionato raggiungendo i playoff. Un risultato assolutamente non scontato. Siamo molto soddisfatti”.

In un territorio competitivo come il vostro, come cercate di fare scouting e di anticipare la concorrenza?

 “Il nostro è senza dubbio tra i territori più difficili, con molte società di prima fascia. L’AlbinoLeffe investe molto sull’attività di base e sullo scouting legata ad essa. Lo step successivo è quello di dare stabilità al gruppo che esce dall’attività di base. Il segreto? Avere grandi rapporti con il territorio”.

Quali sono le caratteristiche che ricercate in un giovane talento? 

La nostra non è una ricerca standard. Ci sono giocatori con peculiarità fisiche ed altri con peculiarità tecniche e che quindi eccellono nella comprensione del gioco. Una volta individuate le caratteristiche di un giocatore, portiamo avanti un programma che spinga sui punti forti e che migliori invece i punti deboli di ogni singolo calciatore”.

AlbinoLeffe Malenchini

Marco Malenchini – Credit: Ufficio stampa AlbinoLeffe

Che importanza ha l’allenatore all’interno del vivaio? 

In una realtà come la nostra, l’allenatore, che noi chiamiamo formatore, deve lavorare sulla crescita dei ragazzi, non per se stesso. L’allenatore deve accompagnare i giovani nello sviluppo e nella crescita”.

Come mai  Italia ci sono sempre meno società che vogliono puntare sui giovani?

In primis, si pensa che i giovani necessitino di tempo per adattarsi al calcio dei grandi. Al contrario, penso che se un ragazzo ha qualità, deve giocare tra i professionisti. L’altra motivazione è legata alla non volontà di investire sul settore giovanile. Molte società infatti, non vedono un ritorno economico da questo punto di vista. L’AlbinoLeffe è una società che punta sul vivaio e sulla formazione delle persone che lavorano all’interno di esso”.

I ragazzi di oggi hanno meno fame di emergere? 

Rispetto al passato, il contesto è cambiato. I giovani di oggi pensano che il percorso per diventare un calciatore professionista sia semplice. Invece, non è affatto così. La pazienza non è una delle doti dei giovani di oggi. Rispetto al passato, a livello individuale ci sono più capacità e talento”.

In Italia esistono dei problemi legati alle strutture?

A mio parere sì. Esistono realtà che hanno a disposizione un numero insufficiente di campi di allenamento. Il miglioramento dei ragazzi è vincolato in parte anche alle strutture che le società hanno a disposizione. Negli ultimi anni, l’AlbinoLeffe ha investito molto da questo punto di vista”.

AlbinoLeffe Malenchini

Marco Malenchini – Credit: Ufficio stampa U.C. AlbinoLeffe

Il prossimo anno, il Primavera 1 diventerà un campionato U20…

L’intento della riforma è quello di dare ancora più tempo ai ragazzi. É una soluzione che le società hanno adottato per provare a non disperdere il talento. Da un lato può alzare la competitività per i ragazzi più giovani. Dall’altra parte però, questa soluzione va a rallentare il percorso di crescita dei ragazzi con una classe di età più alta. Ripeto, se un giovane ha talento e qualità, a mio parere deve giocare in prima squadra”.

Un giudizio sulle squadre U23?

“Una bella opportunità perchè permette ai giovani usciti dalla Primavera di misurarsi con il calcio professionistico. Inoltre, alzano notevolmente il livello del campionato di Serie C. Dall’altra parte, va detto che le U23 vanno a togliere spazio a realtà locali che vanno ad investire sui giovani e che portano avanti la stessa politica. In linea di massima, sono favorevole”.

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