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ESCLUSIVA MP – Matteo Gandini: “Riprendere ora sarebbe troppo rischioso per i ragazzi”
Le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni da Matteo Gandini, telecronista di Sportitalia
Uno dei temi caldi sul tavolo di Lega serie A e Lega professionisti serie B è senza ombra di dubbio quello della ripresa dei campionati. Non solo quelli maggiori: si stanno mettendo al vaglio tutte le possibilità per cercare di capire se anche i Campionati Primavera, 1 e 2, possano ripartire per portare a termine la stagione in corso. Gli altri campionati giovanili, ad esclusione del Campionato Berretti, sono già stati fermati e conclusi, mentre quello Primavera attende in bilico il suo verdetto.
Ovviamente, il principale nodo da sciogliere riguarda la sicurezza di giovani calciatori ed addetti ai lavori: qualora si decidesse di non fermare il torneo, la salute di tutte le persone coinvolte dovrà essere garantita nel migliore dei modi; ma, come purtroppo sappiamo, la questione è parecchio delicata e molto difficile da risolvere.
Proprio riguardo a queste tematiche, noi di MondoPrimavera.com abbiamo avuto la possibilità di fare quattro chiacchere con Matteo Gandini, telecronista sportivo che collabora con Sportitalia, emittente per cui commenta e segue il Campionato Primavera 1. Ecco, di seguito, le sue dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni:
Buonasera sig. Gandini, grazie per aver accettato di parlare con noi. Secondo lei è giusto far ripartire il Campionato Primavera?
Che il campionato possa effettivamente ripartire lo trovo molto difficile. Già per quanto riguarda i campionati maggiori, di serie A e serie B, la situazione è tutt'altro che facile; ma il loro stop definitivo porterebbe a gravi problemi economici dovuti ai pagamenti dei diritti televisivi,e dunque si vuole fare il possibile per impedire questa situazione. Personalmente ritengo che il Campionato Primavera sia da chiudere, è troppo rischioso per i ragazzi e il suo termine anticipato non avrebbe le stesse conseguenze negative delle due competizioni maggiori, che invece, a parer mio, potrebbero riprendere con le dovute precauzioni. Non dimentichiamoci che questo sport offre lavoro a moltissime persone, non solo calciatori, ma anche magazzinieri, dirigenti, personale specializzato… ed al momento la maggior parte di queste persone sono ferme, senza lavoro.
Pensa che sarà possibile garantire le adeguate misure di sicurezza, quando si ritornerà a giocare?
Non ho competenza in ambito medico, ma ritengo sarà possibile tornare alla normalità sportiva soltanto con un vaccino o con una cura efficace contro il virus; fino ad allora l'unico modo per garantire la sicurezza dei ragazzi e degli addetti ai lavori sarà seguire dei protocolli, che verranno studiati e discussi da chi di dovere. Senz'altro, seguire questi protocolli avrà un costo non indiffirente, in quanto sarà necessario eseguire test e tamponi di frequente: e questo potrebbe essere un problema soprattutto per le società più piccole. Altro motivo per cui penso sia meglio archiviare il discorso Primavera questa stagione. Attualmente bisogna guardare al futuro, capire se sarà possibile tornare in campo o aspettare.
Secondo lei, il Campionato Primavera della prossima stagione potrebbe vedere delle modifiche nel regolamento (ad esempio, un ampliamento del numero dei fuori quota), volto a dare maggiori possibilità ai ragazzi che sono stati costretti ad interrompere la stagione in corso?
Senza ombra di dubbio ci sono tantissime possibilità che le leghe possono valutare, e l'ampliamento del numero dei fuori quota per la prossima stagione potrebbe essere un'ottima idea. Io, che seguo molto anche lo sport in America, penso possa essere interessante prendere in considerazione anche qui in Italia l'idea di far disputare agli stessi ragazzi la prossima stagione, in modo tale da dare loro l'opportunità di giocare una stagione completa.
Pensa che questa situazione di stop prolungato possa avere ripercussioni gravi sulle carriere dei giovani calciatori?
No, non credo: ponendo caso che si riprenda a settembre, è come se tutti i giocatori si fossero infortunati contemporaneamente per 6-7 mesi, e sappiamo come spesso i calciatori tornino a giocare a buoni livelli dopo un prolungato periodo di fermo. È vero, questa è un'età fondamentale per la crescita dei ragazzi, ma c'è anche da considerare il fatto che, essendo loro già dei professionisti, hanno una formazione importante alle spalle. Penso che qualche problema possa nascere tra i più piccoli, per i quali uno stop così lungo è sicuramente più pesante e complicato da superare.
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