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ESCLUSIVA MP – Andrea Marcenta: “Dalla situazione attuale possono nascere grandi opportunità per i giovani. Fondamentale la gavetta”
Le dichiarazioni rilasciate in esclusiva a Mondo Primavera da Andrea Marcenta, avvocato ed agente FIFA
Foto: Sports Pro Agency
Risulta difficile, in questo periodo, orientarsi nella complicata situazione del calcio giovanile. Con ogni probabilità, la stagione del campionato Primavera è da considerarsi conclusa. In attesa di notizie ufficiali in merito, la redazione di Mondo Primavera ha contattato in esclusiva Andrea Marcenta, avvocato e agente FIFA, che assiste, tra gli altri, gli attaccanti dell'Hellas Verona Adama Sane e Precious Amayah. Proprio i due giovani gialloblù sono stati accostati, negli ultimi giorni, al Mantova: la società virgiliana, appena promossa in Serie C, pare infatti orientata ad avviare una sorta di sinergia con il club scaligero.
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Cosa può dire circa questa possibile sinergia tra Hellas e Mantova?
Ho sentito qualche voce dagli addetti ai lavori, ma al momento non mi risulta alcun interessamento concreto da parte della società virgiliana. È solo una possibile prospettiva, la situazione è ancora in divenire. Bisogna inoltre considerare la situazione contrattuale dei due ragazzi: mentre Sane è sotto contratto fino al 2022, Amayah ha un pre-contratto, il cosiddetto “addestramento tecnico”. Quindi bisogna capire se il Verona a fine stagione vorrà fargli sottoscrivere un contratto oppure no.
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Come vede la situazione del campionato Primavera? È possibile, a suo avviso, una ripartenza? Soprattutto, in ottica Verona, sarà possibile giocare la finale di Coppa Italia, per quello che sarebbe il coronamento dell’ottima stagione gialloblù?
Secondo me è molto difficile: a mio avviso il campionato Primavera, così come la Serie C e la LND, è da considerarsi terminato per la stagione in corso. Stesso discorso per la finale di Coppa Italia (tra Verona e Fiorentina, ndr). Conviene dunque già pensare alla prossima stagione, per il cui inizio si parla di ottobre, anche se si tratta di notizie ufficiose.
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Capitolo calciomercato: vi sono tante incognite per quanto riguarda la prossima sessione. Nell’ottica del calcio giovanile, la situazione creatasi può secondo lei permettere ad alcuni giocatori della Primavera di trovare maggiore spazio?
Secondo me questa pandemia può dare, a livello sportivo, delle opportunità, principalmente per i calciatori più giovani. La situazione ha portato ad un aumento dei costi e, per tale motivo, la società saranno più orientate ad acquisire i giovani, contrattualizzarli e avere dunque costi inferiori. Il diverso scenario economico in cui dovranno muoversi i direttori sportivi, darà sicuramente loro più opportunità, a scapito magari di qualche professionista più avanti con l’età. Per contenere i costi, la mossa migliore è quella di investire sui giovani.
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Vede qualche ragazzo già pronto per il salto in prima squadra?
A mio modesto parere, della Primavera gialloblù al momento nessun ragazzo è ancora pronto per la Serie A. Il consiglio che mi sento di dar loro è quello di fare un percorso partendo dalle serie inferiori, d’altronde la statistica dice che solo l’1% dei ragazzi che esce dal settore giovanile gioca subito nella massima serie. Il calcio dei grandi è un’altra cosa rispetto a quello giovanile. D’altronde la gavetta è fondamentale, si vedano i casi del passato: Inzaghi, Del Piero, Vieri, Albertini, Toni. Tutti giocatori che, prima di diventare grandissimi campioni, hanno compiuto un graduale percorso di crescita. E questo vale ancor di più nel calcio attuale, vista una percentuale del 60% di giocatori stranieri che milita nel nostro calcio. In tal senso, pensando al calcio di oggi, si pensi ai vari Lazzari o Lasagna.
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Dunque, per la Serie A, non conta solo il talento.
Assolutamente no. Il talento è importante, ma poi ci vogliono pure la maturità, l’intelligenza, la mentalità, il fisico. Devi, inoltre, essere in grado di sopportare una pressione ben superiore a quella che hai in un campionato Primavera.
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