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Cesena, Colacone: “Puntiamo sui giovani del territorio. Sull’U23…”
L’intervista al responsabile del settore giovanile romagnolo
“Il mio progetto preferito? Il prossimo”. Una citazione di Frank Lloyd Wright che può essere applicata anche al mondo del calcio. In particolare, ad una società ambiziosa, abituata a pensare in grande. Una società che sta vivendo una delle migliori stagioni degli ultimi anni. Di chi stiamo parlando? Del Cesena. I bianconeri hanno dominato in lungo e largo il girone B di Serie C, conquistando dopo cinque anni la promozione in Serie B. Una stagione che oltre alla prima squadra, ha visto trionfare anche l’U19, vincitrice del Primavera 2B. Noi di MondoPrimavera abbiamo intervistato Roberto Colacone, responsabile del settore giovanile romagnolo. Con lui non solo abbiamo parlato del vivaio bianconero, ma anche di tanto altro. Ecco le sue parole.
Quanto è importante per una società come la vostra avere un settore giovanile strutturato?
“Uno dei nostri punti di forza è il vivaio. In questa stagione, la prima squadra ha vinto il campionato utilizzando diversi ragazzi cresciuti nel settore giovanile, come Shpendi, Berti, Francesconi, David e Giovannini, per citarne alcuni. Questo è sicuramente un aspetto che ci gratifica molto”.
In che modo selezionate i vostri giovani e che importanza ha per voi lo scouting?
“La nostra è una società che punta molto sui ragazzi del territorio. Il Cesena è il punto di riferimento di tutta la Romagna.”
Oltre alla prima squadra, anche la Primavera sta disputando un’ottima stagione…
“La scorsa estate abbiamo scelto di promuovere in Primavera gran parte dei calciatori che lo scorso anno hanno disputato il campionato U18. Un campionato difficile, dove abbiamo giocato contro settori giovanili di Serie A e che ci ha permesso di porre le basi per la promozione ottenuta quest’anno in Primavera 1”.
Le altre categorie giovanili invece, che stagione stanno disputando?
“L’U15 occupa il primo posto, l’U16 disputerà i playoff, mentre l’U17 è al secondo posto. In generale, il livello del vivaio del Cesena è più alto dei campionati che disputa Il vero test sarà l’anno prossimo, dove affronteremo società di Serie A e B. Confrontandosi con squadre più attrezzate, sono sicuro che i nostri calciatori avranno l’opportunità di apprendere e quindi di crescere ancora meglio”.
Qual è l’obiettivo del settore giovanile?
“L’obiettivo è la crescita dei giovani. Dall’altra parte però, mi sento di dire che i risultati contano: solo attraverso la vittoria o la sconfitta si può creare una mentalità vincente. L’unico input che mi sento di dire è di cercare la vittoria attraverso il dominio delle partite.
In cosa e come sono cambiati i giovani di oggi?
“In primis, direi che è cambiata la società intorno a noi. Noi adulti dobbiamo adeguarci ai giovani, senza dimenticare però l’importanza dei valori”.
Per emergere, conta più il talento o la fame?
“I ragazzi di oggi hanno maggiori potenzialità e talento rispetto ai giovani di trent’anni fa. Alle generazioni odierne, manca la voglia di migliorarsi e di applicarsi. Una volta non era così”.
In Italia mancano centri sportivi all’avanguardia?
“Tolte alcune società, dire di sì. Investire sulle strutture non solo consente di lavorare meglio ma anche di far crescere in generale tutto il sistema. Rispetto all’estero, siamo leggermente indietro”.
Dal prossimo anno, il Primavera 1 diventerà un campionato U20…
“Per alcune società di prima fascia, può essere una riforma utile: innalzando il limite di età, alcuni ragazzi hanno l’opportunità di giocare e crescere magari con più continuità. Vedremo…”
Un pensiero sulle squadre U23?
“Sicuramente è un progetto formativo. In Serie C, ci sono diverse società che non sono d’accordo, però lo reputo uno step di crescita fondamentale per i nostri giovani”.
Ringraziamo il Cesena per la concessione dell’intervista.
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