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FOCUS- Omar Shakur: la stella dell’Atalanta Primavera cresciuto con il mito di Neymar

Alla scoperta del talento svedese della Dea

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Alto ottantasei centimetri, fisico longilineo che  non gli impedisce di avere anche caratteristiche di tecnica e rapidità, Omar Shakur, classe 2004 è l’ultimo dei tanti talenti scandinavi usciti dai vivai europei. Prelevato dall’ IFK Uddevalla nell’estate del 2019,  Omar non è il classico numero nove vecchia maniera che attende il pallone al centro dell’area di rigore, ma predilige partecipare alla manovra di costruzione offensiva prima di cercare la conclusione. Cresciuto con Neymar come idolo personale, la punta svedese ama svariare sul tutto fronte offensivo. Di origine somaliana, il giocatore abbina la velocità classica dei giocatori africani aggiungendo la mentalità europea nella fase di gioco. Nato come ala sinistra, nel corso degli anni ha imparato a coprire tutti i ruoli dell’attacco. Bruciando la concorrenza delle maggiori big europee, con l’aiuto dell’agenzia Top Eleven Management in sinergia con gli svedesi di VMC Group, si è inserito in breve tempo nell’ambiente Atalanta ormai celebre per dare la possibilità ai giovani potenziali campioni di crescere ed esplodere.

Promosso a partire dalla stagione 2021|2022 in pianta stabile in Primavera, Massimo Brambilla ha disegnato attorno a lui il suo nuovo modulo di gioco un 3-5-2, diverso rispetto ai sistemi di gioco precedenti per provare a riportare l’Atalanta sul tetto del campionato giovanile più importante. All’esordio contro l’Inter entra al primo minuto del secondo tempo e in 45′ minuti a disposizione segna una doppietta ad una delle rivali più forti da affrontare, esibendo tutto il suo arsenale offensivo andando in rete prima con un tiro a giro e poi con un colpo di testa.

Il mister gli ridà fiducia contro la Juventus schierandolo dall’inizio in tandem con Simone Lozza, ripagandolo alla grande andando di nuovo in gol e facendo ammattire la difesa bianconera. Un inizio di stagione sfavillante che fa presagire di come la Dea possa aver trovato un altro gioiello in attacco dopo Kulusevski, Colley, Traorè e Piccoli.

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