Primavera 2A
[FOCUS]- Jacopo Bacci, l’enfant prodige del Padova tra l’Appiani e l’Euganeo
Focus dedicato al centrocampista classe 2005 della squadra di Luca Rossettini
Nel grandi palcoscenici del campionato Primavera forse è ancora poco noto, ma Jacopo Bacci è il vero e proprio enfant prodige del Padova. Dopo essere stato convocato a 16 anni in Prima squadra e aver esordito in Serie C non ancora 17enne, la crescita del classe 2005 passa per lo stadio “Silvio Appiani” con Luca Rossettini in panchina in Primavera 2a, con gli occhi puntati verso un futuro all'”Euganeo“.
GUIDA ALLO STADIO “SILVIO APPIANI”, IL FORTINO DELLA PRIMAVERA
Al posto giusto al momento giusto
Tocco di sinistro raffinato, gestione elegante del pallone davanti alla difesa e leadership all’interno della gara, le caratteristiche di Jacopo Bacci si avvicinano molto di più a quelle di un prospetto da top settore giovanile italiano. Invece il centrocampista classe 2005 sta affrontando la sua decima stagione nel vivaio del Padova, dopo aver bruciato le tappe nell’annata passata: ma i biancoscudati, nonostante l’avvio negativo da neopromossi in Primavera 2a, si stanno rivelando come una culla e un luogo sicuro per la crescita dei giovani. La Prima Squadra di Bruno Caneo segue il filone della linea verde, con una rosa folta di virgulti sul punto dell’esplosione calcistica in una categoria competitiva come la Serie C. Per una piazza che attende impaziente la promozione in Serie B, talenti come Aljosa Vasic, Enrico Piovanello e Tommaso Ghirardello stanno trovando la propria tazza di thè nei primissimi anni da professionisti. Lo stesso si può dire di Jacopo Bacci, che dopo un inizio di carriera con le maglie di Mestre e Venezia è diventato una colonna del settore giovanile biancoscudato, giungendo prestissimo a giocare in Primavera.
Una stagione da ricordare
La stagione 2021-2022 rimarrà per sempre nella mente di Jacopo Bacci che, oltre a diventare un giocatore titolare nella Prima squadra del Padova, sogna la Serie A e la Nazionale. E l’aria dei grandi diventa di casa per Bacci già dal 24 novembre 2021, giorno della sua prima convocazione all’“Euganeo” per la gara di Coppa Italia di Serie C contro la Viterbese: a questa ne seguiranno altre 8 e in un’occasione arriva l’esordio. Il 28 aprile 2021, sempre all’“Euganeo”, il Padova affronta la Virtus Verona per l’ultima gara di regular season, con la squadra di Massimo Oddo che deve vincere e sperare in un passo falso del Sudtirol per ottenere la promozione. Al 67′ il punteggio è fermo sull’1-1 e il campione del Mondo del 2006 sulla panchina dei biancoscudati lancia un centrocampista del 2005, non ancora 17enne. Il Padova perderà addirittura quella partita, ma il finale di stagione per Bacci si rivelerà comunque strepitoso e culminerà con la promozione in Primavera 2 nella finale play-off di Primavera 3 contro il Palermo. A meno di 17 anni, Jacopo Bacci non solo è un punto di riferimento assoluto della Primavera due anni sotto età, ma è considerato anche un prospetto già in grado di sostenere la Serie C in una piazza storica del campionato italiano.
La carta di identità inganna
Per un nuovo Padova Primavera guidato da Luca Rossettini a quota zero punti nelle prime 5 gare di Primavera 2a ci sono delle note positive a livello individuali. Oltre al minutaggio collezionato dal portiere classe 2006 Pablo Mangiaracina-Lopez (già convocato a Pordenone in Prima squadra), ci sono le prestazioni da padrone della mediana di Jacopo Bacci. Se amate il volante, ossia il regista davanti alla difesa con caratteristiche da mediano, apprezzerete sicuramente il profilo calcistico del ragazzo. Si ispira a Sergi Busquets, Pirlo e Verratti, dimostrandolo nell’attitudine a giocare la palla: che sia sul lungo, sul corto o da palla inattiva il suo sinistro canta, ma Bacci non si limita ad una fase o a delle buone qualità tecniche. L’esperienza e gli allenamenti costanti con i grandi lo portano ad essere aggressivo nella riconquista, rapido nel pensare calcio ed efficace negli smarcamenti per ricevere il pallone. Se le abilità con la palla o le giocate appartengono alla maggior parte dei migliori talenti, il saper stare in mezzo al campo facendo le cose più giuste lo si impara solo con il tempo e l’abitudine a stare ad alti livello. Ma tutto ciò, a 17 anni, già gli appartiene. Ruba l’occhio con il suo lancio lungo, ma risulta accattivante anche per come aiuta la squadra quando non è necessariamente coinvolto. Ora il suo percorso continua all’“Appiani”, nella casa storica del Padova che da anni ospita le gare interne della Primavera: ma la cultura del club fa già parte del suo DNA, così come la voglia di emergere e la fame che trasmette in campo. A testa alta sia in campo con lo sguardo rivolto al futuro, per ora Rossettini lo plasma in U19 per farlo sbocciare nel calcio che conta.
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