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Primavera 1

[FOCUS]- Primavera 1, le rivelazioni della zona play-off: ecco i segreti di Torino, Sassuolo, Frosinone e Fiorentina

Il momentaneo ribaltamento delle gerarchie nella zona alta della classifica non ha coinvolto solo Roma e Juventus

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Atalanta un pelo sopra la zona play-out, Inter e Sampdoria dentro le posizioni calde e Milan distante dai vertici della classifica nonostante l’ottimo girone di Youth League. Il campionato Primavera 1 saluta il 2022 con una classifica inedita rispetto alle previsioni di inizio stagione, con Torino, Sassuolo, Frosinone e Fiorentina che si sono ritagliate, per ora, un posto tra le grandi della categoria. In attesa di possibili ribaltoni da gennaio in poi, il comun denominatore delle rivelazioni passa per il lavoro degli allenatori, per il mantenimento degli stessi gruppi dell’anno passato e per la mancanza di spropositato talento individuale tra le big. Ma ogni situazione merita un approfondimento e una presentazione specifica.

E’ tornato Beppe Scurto

I risultati del calcio giovanile variano di anno in anno a seconda delle generazioni di calciatori, la costruzione dei prodotti del vivaio passa sia per la cultura con cui opera un club, che per il singolo percorso di ogni giocatore. Il Torino è tornato a scrivere il suo nome tra le grandi del Primavera 1 dopo il ciclo con Federico Coppitelli in panchina e Vincenzo Millico assieme a Nicola Rauti in attacco. Il segreto dei granata, terzi in classifica, lo si riconosce nel nome di mister Giuseppe Scurto, che dopo un anno alla guida della Roma U18 è tornato ad allenare in Primavera dopo i cicli con Palermo, Trapani e SPAL. Un maestro della categoria, con gli estensi arrivò ad un passo dalla conquista dei play-off, perdendo all’ultima giornata di regular season lo scontro diretto contro l’Empoli di Buscè, che nelle Final Six di Sassuolo si laureò campione d’Italia. Ora Scurto sta replicando l’impresa sfiorata con i biancazzurri con la speranza di raggiungere l’obiettivo: il Torino si costruisce su una rosa di buon livello esaltata da qualche individualità in particolare. Due fuori quota come N’Guessan e Anton garantiscono affidabilità in difesa, mentre Gineitis e lo statunitense Ruszel stanno giocando una stagione rivelatoria in granata. Il tutto viene sublimato dal talento di Francesco Dell’Aquila, che aveva già conosciuto Scurto ai tempi della SPAL e che ha portato uno Scudetto U18 l’anno scorso dalle parti di Ferrrara. Il fantasista classe 2004 è il figliol prodigo del tecnico di Alcamo, l’elemento in grado di spostare la bilancia nonostante gli acciacchi fisici. Il 18enne capitolino si è sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere un ernia inguinale e nel 2023 spera di ricreare la connessione da gol con i suoi centravanti, l’ex-Inter Oliver Jurgens e Luigi Caccavo

Un fuoriclasse nella panchina neroverde

Copiate quanto detto per Giuseppe Scurto e incollatelo sotto la voce “Emiliano Bigica”. Dopo le esperienze con Empoli U17, Italia U17 e Fiorentina Primavera, il tecnico barese è alla terza stagione con il Sassuolo Primavera, ma non ha ancora ottenuto un piazzamento per i play-off. Gli emiliani sono stati l’ultima squadra a rimediare una sconfitta in questa stagione di Primavera 1 e viaggiano sull’onda dell’equilibrio. In un gruppo in cui i nuovi arrivati come Bruno, Leone, Russo e Loeffen si stanno imponendo come titolari, i fuori quota come Miranda, Pieragnolo, Zacchi, Casolari e Touré fanno la differenza. Il Sassuolo è una delle squadre che utilizza maggiormente i 2003 nell’intero campionato, schierandone spesso 4 o 5 da titolari. Con giocatori di qualità ed esperienza nella categoria i neroverdi hanno costruito uno scarto rispetto al gruppone di metà classifica a cui erano abituati e i meccanismi sono oliati da inizio stagione. Ma il vivaio del Sassuolo funziona dalle retrovie alla Prima Squadra, per informazioni chiedere a Luca D’Andrea. Alessio Dionisi considera anche i calciatori della Primavera e ne ha ben donde: la vittoria della Viareggio Cup dello scorso marzo faceva presagire ad una Primavera ultra-competitiva per la stagione 2022-2023 e così è stato. Dalla U18 fino ai grandi, nella terra di mezzo vigono le regole imposte da Emiliano Bigica, la famiglia Squinzi coadiuvata dall’amministratore delegato Giovanni Carnevali conosceva il valore dell’ex-Fiorentina e lo ha messo alla guida della sua U19. Bastava aspettare e avere fiducia, il Sassuolo guarda alla seconda parte di stagione con fiducia e con la speranza di togliersi altre soddisfazioni.

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L’onda giallazzurra

Se ci avessero detto che alla sosta per Qatar 2022 avremmo letto i nomi di Sassuolo e Frosinone a pari punti, avremmo immaginato in un crollo dei neroverdi. Invece, la grande sorpresa del Primavera 1 fino ad ora è proprio la squadra di Giorgio Gorgone. Dai play-off di Primavera 2 al quarto posto a pari merito in Primavera 1, i ciociari non smettono di vincere e sorprendere. I giallazzurri interpretano perfettamente il motto “squadra che vince, non si cambia”: da Palmisani a Selvini, passando per Maestrelli e Cangianiello, la promozione ha dato ulteriori convinzioni sia alla squadra che all’allenatore. La sosta arriva nel momento migliore e dal 2023 il Frosinone potrebbe ridimensionare le sue ambizioni, ma fino ad ora la squadra ha reagito bene ad ogni difficoltà. Le vittorie contro Milan e Fiorentina hanno dato una carica ulteriore al gruppo, che nelle ultime partite ha alzato il piede dall’acceleratore: la vittoria manca da quattro gare e dopo la sosta arriverà il Torino al “Comunale” di Ferentino, in una sfida che darà un quadro ancora più chiaro sulle prospettive a lungo termine del Frosinone.

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Rivelazione, ma non troppo

E’ possibile definire una squadra che ha vinto le ultime quattro Coppe Italia Primavera al sesto posto in classifica come una rivelazione? Probabilmente no, ma la Fiorentina presenta un cocktail potenzialmente esplosivo. Mister Alberto Aquilani è diventato un big della categoria, sia per le vittorie che per la crescita individuale di diversi prospetti viola. Con sé vanta un gruppo competitivo in tutti i reparti, con 5 fuori quota che spostano gli equilibri all’interno della gara. Krastev è diventato un difensore centrale di affidamento, Lucchesi sta trovando continuità al suo fianco e sulle fasce laterali viaggiano Favasuli e Kayode, la miglior coppia di terzini del Primavera 1. Con un Amatucci ormai protagonista totale, la linea mediana si è arricchita di qualità in estate con l’arrivo di Tommaso Berti dal Cesena, ma è l’attacco che potrà risultare determinante nella seconda parte di stagione: Distefano ha esordito in Prima squadra in Europa League e sta disputando la migliore stagione della sua breve carriera, Toci è inamovibile e Capasso sta trovando continuità. Se a questi aggiungiamo la crescita del portiere classe 2006, Tommaso Martinelli, le buone prestazioni di Vitolo e la fame di Sene, confermiamo la tesi espressa in partenza. La Fiorentina è una contender e dal 2023 in poi anche in Coppa Italia si fa sul serio. In attesa di nuove sfide, le prospettive sembrano essere più rosee (o Viola) per i gigliati rispetto alle stagioni passate.

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