Youth League
Monaco, Traoré e una rosa di giovani promettenti: ecco gli avversari del Bologna
Nella terza giornata della Youth League il Bologna affronta il Monaco: ecco una scheda dettagliata sui francesi.
Siamo giunti a metà del percorso in questa prima fase di Youth League: non si hanno ancora responsi certi, ma già a fine di questa giornata si potranno tirare le prime somme. In casa Bologna non filtra ottimismo se ci si relaziona con la classifica; i rossoblù, infatti, sono una delle sole tre squadre (Feyenoord e Sparta Praga le altre due) ancora a secco di punti. Nell’ultima uscita stagionale, oltre al risultato è venuta a mancare la prestazione.
L’Aston Villa – come testimoniato anche da Claudio Rivalta – è parso più in forma e superiore sotto ogni punto di vista, nonostante all’intervallo il risultato recitasse uno a uno. Nella ripresa, gli inglesi hanno assediato la porta di Pessina, trovando prima la rete del nuovo vantaggio e poi il tre a uno finale. Di fronte in questo quarto turno di Youth League vi è una squadra difficile da periziare in quanto disputa il campionato nel proprio paese solo con la formazione U19.
Così come anticipato con Liverpool e Aston Villa, precedenti avversarie dei rossoblù, anche il Monaco è spartito tra coloro che militano con i pari età e quelli con la formazione antecedente la prima squadra. Il Monaco finora ha un bilancio equilibrato, avendo maturato una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Ma andiamo con ordine!
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Youth League, il primo scontro tra Italia e Francia (e la Juventus)
L’Italia nella passata stagione ha avuto il merito di guadagnarsi nel ranking un pass in più per una squadra di club alla massima competizione europea. Posto preso dalla squadra risiedente sotto le Due Torri, la cui prima squadra mancava a un simil appuntamento da oltre sessant’anni dall’ultima volta. La Primavera rossoblù, usufruendo dei successi dei grandi si è ritagliato un posticino nella Champions dei giovani, anche se il risultato maturato fin qui non è dei migliori.
La sfida tra Bologna e Monaco, in aggiunta, è il primo duello in questa edizione di Youth League tra un club italiano e uno francese (assieme a Lille-Juventus), non dimenticandoci la rivalità che intercorre tra i due Paesi. Italia e Francia, come Milan e Inter rimanendo nel Paese del tricolore, due cugini che si sono affrontate un’infinità di volte tra club e Nazionale e mai se la sono mandate a dire. Nelle prime tre giornate, infatti, vi sono state numerose sfida tra con club inglesi, tedeschi e spagnoli (per citare i top campionati), ancora nullo con i club Oltre Manica.
Youth League, i maggiori attenzionati del Monaco
Il sistema di gioco adottato dall’allenatore del Monaco è stato il medesimo, così come medesimi (o quasi) sono stati i primi undici nelle tre uscite stagionali. Djimi Traorè, allenatore dell’U21, è solito giocare con la difesa a tre, una linea di centrocampo a cinque, con gli esterni più bravi a offendere che in fase di ripiegamento e due attaccanti capaci sia nel breve che nel lungo di fare male alle difese avversarie.
Una peculiarità rispetto alle formazioni fin qui affrontate dai rossoblù, è la quantità di classe 2007: ben 4, seppur uno di essi sia tra i pali. Due fuoriquota – ovvero 2005 – e la restante parte formata dai 2006, annata più frequente per le rispettive primavere. Oltre al capitano, Mayssam Benama, sotto la lente d’ingrandimento ci sono sicuramente Saimon Bouabrè e Joan Lenny Tincres, quest’ultimo autore di tre reti e un assist in appena tre presenze.
Bouabrè è uno dei più piccoli in campo, al contempo uno dei più agili; schierabile sia sulla fascia a sinistra per convergere dentro il campo, che da seconda punta.
Djimi Traorè: ecco chi è
Una piccola parentesi non possiamo che sottoscriverla a Djimi Traorè, l’allenatore maliano del Monaco U21 e della Youth League. In passato è stato un terzino sinistro, adattabile anche al centro, con una notevole carriera tra i professionisti. Più di centinaia di presenze nel campionato inglese con le maglie di Laval, Liverpool, Portsmouth e Birmingham, prima di trasferirsi in Francia (una trentina di presenze tra Rennes e Marsiglia), salvo poi svernare in America, dove ha iniziato la sua avventura da vice e poi da head-coach.
Per esser stato un calciatore non tra i più appariscenti, il suo palmares vanta ugualmente trofei non di poco conto: 2 Fa Cup, 2 Coppe inglesi, 1 Supercoppa inglese, 1 Coppa Uefa e addirittura 1 Champions League nel 2005 con il Liverpool. Nella notte magica di Istanbul fu uno dei superstiti: 120 minuti complessivi in quella che passò alla storia come la finale di Champions League più pazza di sempre.
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