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Gabriele Alesi, segnali di crescita: asso nella manica per il Milan Futuro?
Gabriele Alesi, fantasista classe 2004 del Milan Futuro, è chiamato alla stagione dell’esplosione definitiva. Bonera gli concederà più spazio?
L’interrogativo sul minutaggio, una piaga purtroppo alimentata dalla mentalità del nostro sistema calcistico che promuove il “tutto e subito” a scapito della pazienza. Quest’ultima però, dovrebbe essere ingrediente fondamentale specialmente nel percorso di crescita dei giovani. Lo “strano caso” di Gabriele Alesi segue questo tipo di approccio.
Gabriele Alesi, sintesi di una partenza complicata
Costantemente in panchina, è stato costretto a guardare i propri compagni per 7 volte consecutive, prima di mettere i piedi in campo per 1 minuto nel tracollo in casa per 1-3 contro il Legnago. Al secondo tentativo però, i minuti diventano 51 e puntualmente si innalza la sua pericolosità. Il Milan Futuro confeziona il blitz esterno a Perugia grazie a una sua punizione caricata di veleno da una deviazione, che si infila alle spalle del portiere. Totalmente in controtendenza con il periodo di forma però, Bonera lascia fuori Alesi (per un piccolo infortunio) anche nel blackout casalingo contro il Pineto. Un ruolino di marcia sgonfio, che viaggia agli antipodi con gli impulsi di talento che il ragazzo dimostra di avere.
4 presenze su 14 partite totali, neanche il 30% di partite giocate. Analisi arricchita anche da un centrocampo in rottura prolungata con il gol. Soltanto Hodzic infatti conta più centri in campionato di Alesi, con una leggerissima differenza nel minutaggio: 8 presenze e 400 minuti per lo svedese con 2 gol fatti, solo 4 apparizioni con 114 minuti per il trequartista e 1 rete all’attivo. Un dato, quello dei timbri firmati dai centrocampisti rossoneri, che si arricchisce soltanto dello spunto di Liberali e della rovesciata fuori di testa di Zeroli (ironia della sorte, l’altro marcatore nello 0-2 di Perugia).
E adesso che si fa?
Prendiamo in prestito un verso di Francesco Renga, che sembra particolarmente inerente alla narrazione. La risposta più ovvia alla domanda sarebbe un sincero e sempre efficace “non lo so”. E’ probabilmente lo stesso pensiero che balzerebbe in testa al diretto interessato. E’ altrettanto ovvio però come la stagione vada raddrizzata, magari concedendo più minuti ad un Alesi particolarmente in palla. Il tempo e il campo saranno gli unici giudici attendibili, ma la sterzata va impostata sulla rotta già da ora. In particolare, perché la sesta sconfitta in 12 uscite di Serie C rende necessario un cambio di direzione consistente.
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