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Pavanati, cuore di Verona: Suslov, l’Hellas come fede e i sogni futuri

Alessandro Pavanati, trequartista dell’Hellas Verona, si è raccontato ai canali ufficiali del club tra idoli, presente e futuro.

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Alessandro Pavanati Hellas Verona
Hellas Verona Pavanati

Trequartista con il numero 10 sulle spalle e con l’Hellas Verona nel cuore: Alessandro Pavanati è cresciuto in gialloblù e attualmente gioca nella Primavera allenata da mister Sammarco. Sette presenze con due gol e un assist sono i numeri sin qui ottenuti dal classe 2006, tra i veterani della squadra.

Nato e cresciuto a Verona, per lui è un sogno vestire quella maglia avendo avuto la possibilità di allenarsi anche con la prima squadra. Di questo e tanto altro ha parlato proprio il giovanissimo calciatore scaligero. Di seguito le parole come riportate dal sito ufficiale del club gialloblù.

Hellas Verona, le dichiarazioni di Pavanati

Sulla crescita a Verona: “Per me è una grande emozione, perché dal primo anno che sono arrivato qui al Verona questo è stato sempre un mio obiettivo. Ora che sono arrivato in Primavera 1 naturalmente il traguardo personale che vorrei raggiungere è quello di riuscire a fare lo step successivo ed essere convocato in Prima squadra”.

Sul campionato: “Mi sto trovando molto bene. Questo campionato è sicuramente più difficile dello scorso visto che ci saranno tre retrocessioni, e questo per noi è un motivo in più per non abbassare mai la guardia e lavorare sempre al massimo. Ora siamo solo all’inizio della stagione, ma dobbiamo continuare così, cercando di fare più punti possibili. Siamo un bel gruppo, con un grande staff che ci segue, possiamo fare bene”.

Sui miglioramenti: “Penso di essere bravo palla al piede, quindi nella progressione con il pallone. Sicuramente devo migliorare nella concretezza, nella fase finale dell’azione, sulla conclusione e sull’ultimo passaggio”.

Sul ruolo: “In campo mi trovo molto bene come mezz’ala o trequartista, il ruolo che sto ricoprendo attualmente. Il mister mi chiede di essere più determinante, più decisivo, e su questo sto lavorando molto per migliorare”.

Sull’idolo del Verona: “Direi sicuramente Suslov. Il suo controllo di palla, la sua progressione con il pallone tra i piedi e la sua capacità di dribbling sono caratteristiche che mi piacciono tantissimo e per questo lui rappresenta un modello per me. Ma anche la sua aggressività e forza che mette in campo quando gioca sono vere fonti d’ispirazione”.

Sugli allenamenti con la prima squadra: “Di sicuro è bello, ogni volta che ci dicono che dobbiamo allenarci con la prima squadra siamo contenti. Poi naturalmente c’è un minimo di timore, un po’ di soggezione, ma il difficile è proprio lì, perché bisogna restare tranquilli e giocare al meglio, come facciamo sempre. Perché se arrivi ad allenarti con loro vuol dire che lì in mezzo ci puoi stare e puoi dire la tua”.

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