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Pisilli-Italia, Cecchi va controcorrente: “Rischiamo la fine di Gnonto e Pafundi, diamogli il tempo di crescere”

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Stefano Cecchi

Il noto opinionista Stefano Cecchi, intervenuto sulle frequenze di Radio Sportiva, è andato decisamente controcorrente in ottica giovani in Nazionale. Nel corso delle sue dichiarazioni, Cecchi ha parlato delle convocazioni di Luciano Spalletti, concentrandosi sulla chiamata di Niccolò Pisilli e Daniel Maldini con l’Italia. Due giovani emergenti in questa prima parte del campionato di Serie A ma che, secondo il pensiero del giornalista, sono stati convocati in modo prematuro dal commissario tecnico. Di seguito le sue dichiarazioni.

Le parole di Cecchi sull’Italia: Pisilli e Maldini nel mirino

“La Nazionale è un punto d’arrivo, non di partenza. Anche Spalletti ha iniziato a fare come Mancini: in Nazionale si deve arrivare dopo un percorso lungo, non dopo tre partite. Pisilli ha giocato bene, ma ha giocato tre partite in Serie A. Da sempre la Nazionale è l’espressione massima del calcio italiano. Maldini era riserva dell’Empoli lo scorso anno e quest’anno ha giocato sei partite al Monza. Magari Pisilli e Maldini saranno i cardini dell’Italia, ma tra due o tre anni, non adesso. Diamogli il tempo di crescere. Altrimenti si fa come con Pafundi e Gnonto: ora dove sono? A quanti abbiamo dato di fenomeni? Così li illudiamo e basta. La Nazionale non è per sperimentare: se Spalletti fa così mi fa pensare che la Nations League non conti niente”.

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