Rokas Pukstas, il ragazzo statunitense dall’animo croato finito nella Top 100 del CIES

Il Cies (osservatorio calcistico) verso la fine di aprile ha riportato un report stilando i 100 giocatori U20 con più minutaggio nell’ultimo anno. E’ stato calcolato ogni singolo minuto in gare ufficiali con club e Nazionali (maggiori e U21) oltre al livello sportivo di ogni impegno. Facendo un’ampia scrematura, siamo giunti ad analizzare coloro che hanno performato ancor di più in termini di tempistiche nei massimi campionati mondiali. Dopo avervi parlato del 56esimo, Jordan James, ora tocca avanti al numero 55 della lista. Stiamo parlando di Rokas Pukstas.

Rokas Pukstas, dai nastri di partenza alle prime volte

Va fatto un viaggio oltreoceano per periziare più da vicino il calciatore di oggi. Rokas Pukstas è un classe 2004 nato in America, nello Stato di Oklahoma, da famiglia lituana; suo padre infatti ha rappresentato il Paese nei giochi Olimpici di Atene del 2004. Il piccolo Rokas inizia nel settore giovanile dello Sporting Kansas City, per poi proseguire in maniera effimera al Barcellona prima di concludere allo Spalato in Croazia.

Il 10 novembre del 2020 firma il suo primo contratto da professionista, per poi prolungarlo due anni dopo fino al 2025. Poche settimane più tardi viene lanciato dal 1′ in campionato nell’unica presenza stagionale. A ottobre dello stesso anno fa il suo debutto anche in Coppa di Croazia ai sedicesimi, per poi trovare il suo primo sigillo in campionato – il momentaneo raddoppio – contro lo Slaven Belupo, nella trasferta poi terminata in parità.

Pukstas e quel gol al Milan…

Nell’anno delle prime volte, in cui si ritaglia grande minutaggio in qualsivoglia competizione con l’Hajduk Spalato, la formazione U19 una volta messo in cavalleria il primo turno sente l’urgenza del ragazzo. Detto, fatto: gol e assist nel secondo turno e gol in semifinale contro il Milan prima della debacle in finale contro l’Az Alkmaar.

Le caratteristiche di Rokas Pukstas

Oggi Rokas Pukstas è un giocatore quasi affermato. A testimoniarlo i numeri con i quali ha chiuso l’ultimo campionato (7 gol in 28 partite) per un complessivo da monstre in termini di minutaggio (passati i 2400 minuti giocati – solo in campionato). Ottimo colpitore di testa, pericolo numero uno su palla inattiva e non solo, capace di recepire dove arriva il pallone per farsi trovare smarcato. Inoltre, disputa un’ottima mansione in fase di interdizione, per poi tramutare le azioni da difensive a offensive dopo aver recuperato la sfera.