Seguici su

Notizie

Burdisso: “Un giovane già pronto non può passare prima dalla Serie B o C. In Italia si parla di muscoli e tattiche, ma conta altro”

Nicolás Burdisso, ex calciatore e ex direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato dei giovani e del loro ruolo nel calcio italiano.

Pubblicato

il

Burdisso

Il calcio italiano deve ricominciare ad investire sui propri settori giovanili. Investire sulle strutture e su allenatori qualificati, in grado di assicurare ai giovani il giusto percorso di crescita. Mancano anche progetti seri e il coraggio di lanciare in prima squadra i ragazzi del vivaio. Nicolas Burdisso in questo senso ha voluto dire la sua.

In altri contesti europei, i calciatori hanno la possibilità di esordire ad alti livelli a soli 17/18 anni, in Italia no. Eppure, nel nostro paese il talento non manca: basti pensare ai risultati ottenuti negli ultimi due anni dalle nazionali giovanili italiane. In un’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, l’ex direttore sportivo della Fiorentina Nicolas Burdisso ha parlato del sistema calcio italiano, facendo un paragone con il suo paese di origine.

LE PAROLE DI MATTEO MARANI SUI GIOVANI

Burdisso e la critica al calcio italiano

Secondo Nicolás Burdisso, il calcio italiano deve migliorare su un aspetto: “Sono un appassionato del calcio giovanile. Negli ultimi 3 anni ho visto diverse partite sia di Youth League che di Primavera 1. L’Italia può crescere molto sui settori giovanili. Tanti calciatori già pronti passano prima per la B o C. In Argentina invece siamo più istintivi: il calcio è selezione naturale”. 

In Argentina, le priorità sono altre: “Da noi si lavora di più anche a livello psicologico, con i professionisti del settore. In Italia si parla molto di muscoli, diagonali e statistiche, ma la psicologia è fondamentale”.

Continua a leggere le notizie di Mondo Primavera e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *