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Marani: “I settori giovanili sono cambiati, manca il calcio di strada. Dobbiamo guardare all’estero”
Matteo Maranui presidente rieletto della Lega Pro, ha parlato dei giovani italiani, soffermandosi sulla necessità di guardare all’estero.
Il campionato di Serie C sta guadagnando un ruolo sempre più centrale all’interno del calcio italiano. Merito della visibilità e per alcuni delle seconde squadre, riforma che avrebbre permesso di alzare il livello del torneo stesso. Un palcoscenico importante per quei giovani disposti a mettersi in mostra nel calcio dei grandi. In un’intervista rilasciata a TMW, il presidente rieletto della Lega Pro Matteo Marani ha parlato dei giovani italiani e dell necessità di guardare all’estero.
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Marani e i giovani italiani
Matteo Marani si è soffermato sulla necessità di dare fiducia ai calciatori più giovani: “Ho chiesto due anni fa a Gianfranco Zola di affiancarmi perché volevo una persona di calcio al mio fianco per cambiare aria, non volevo qualcuno che portasse voti. Bisogna credere nei giovani, sono il futuro e la prospettiva del nostro movimento. Abbiamo avuto modo di raccontare grandi eventi, noi non abbiamo partecipato alle ultime due edizioni dei mondiali”.
Secondo Marani, c’è un elemento che sta influendo negativamente sulla crescita dei giocatori. La soluzione potrebbe essere quella quindi di prendere spunto dagli altri paesi: “I giovani devono giocare di più, è chiaro che i settori giovanili sono cambiati, giocatori come Baggio e Zola passavano tante ore a giocare anche per strada, ora i giovani non lo fanno più, ma questo succede anche negli altri paesi eppure riescono a sviluppare giovani. Fino a qualche anno fa dall’estero venivano a studiare in Italia i nostri metodi, adesso penso che dobbiamo essere noi a osservare cosa viene fatto all’estero”.
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