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Samaden, quell’aneddoto su Gasperini e l’U16: “Mi ha chiesto tre nomi”

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Roberto Samaden

All’evento sul calcio giovanile “A proposito dei giovani”, tenutosi a Tolentino, era presente anche Roberto Samaden. Il responsabile del settore giovanile dell’Atalanta, uno degli ospiti speciali dell’evento, ha parlato dal palco svelando un interessante aneddoto legato a Gian Piero Gasperini. L’allenatore della prima squadra orobica è un vero e proprio maestro nel lanciare e forgiare i giovani del vivaio verso il calcio dei grandi. Lo ha confermato Samaden, con il suo racconto di un retroscena di casa nerazzurra. Di seguito le parole di Samaden, riportate da Tuttomercatoweb, sul vivaio e su Gasperini.

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Le dichiarazioni di Samaden

Su Gasperini: “Vi racconto un episodio, il mister ha visto la finale della squadra Under 16. Finita la partita mi ha chiamato dicendomi i nomi e i cognomi di tre che voleva portare in prima squadra. Mi ha solo chiesto come fossero a livello comportamentale. Il messaggio è chiaro: porto su chi se lo merita e non è soltanto bravo”.

Sugli allenatori: “Penso sempre di più che a livello giovanile il riferimento più centrato e sintetico sul compito degli allenatori viene da un cantante, De Gregori, che in un passaggio di una canzone famosa dice una cosa che dovrebbe essere il mantra di tutti gli allenatori: “Nino capi fin dal primo momento, l’allenatore sembrava contento, mise il cuore dentro alle scarpe, e corse più veloce del vento”. Questo è il presupposto che riassume le competenze di un allenatore giovanile, che deve tirare fuori il massimo da ognuno dei suoi ragazzi, anche da quello più scarso. Quella roba lì, secondo me, fa la differenza tra un bravo allenatore di settore giovanile e uno che invece potrebbe essere un ottimo secondo, un collaboratore, ma al quale manca la capacità di tirare fuori il massimo da ognuno”.

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