Riccio colpisce ancora, Bonsignori velocista: le pagelle dell’Atalanta

Dopo un inizio molto convincente di stagione, la Lazio trova sulla sua strada il primo big match in trasferta. Al Pesenti Pigna, l’Atalanta chiarisce subito come il pomeriggio per i biancocelesti sia molto delicato e complicato. Gara stappata dalla testata di Riccio, che fredda dopo 13 minuti un incolpevole Renzetti. La prima frazione sfila via senza altri sussulti, con la Dea saldamente al controllo del timone e una Lazio sotto ritmo. Dal nulla, la sliding door: follia di Renzetti, che valuta male l’arcobaleno di Milani e va fuori giri, favorendo la comoda rete di Serra. Seconda frazione frammentata e con pochi cambi di ritmo, resa leggermente meno monotona dalla follia di Bonanomi che si fa espellere. Pareggia che sposta poco in termini di classifica. Di seguito le pagelle dell’Atalanta

Le pagelle dell’Atalanta

Torriani 5,5: valutazione completamente sbagliata sul cross di Milani che lo scavalca, favorendo il pareggio.

Maffessoli 6: più presente nel primo tempo, male però nello scalare in copertura su Serra in occasione del pareggio. Dal 91′ Maffessoli S.V.

Ramaj 6,5: granitico nel confronto diretto con D’Agostini, lavora sulle preventive e sulle letture con tanta intelligenza.

Tavanti 6: si offre come opzione aggiuntiva anche nella proposta di gioco, ordinato nella fase di copertura.

Bonsignori 7: grande partita nell’interpretazione degli spazi. Sulla corsia è una continua spina nel fianco, ispirando con le sue sgasate contro un Zazza che spesso va in apnea.

Steffanoni 6,5: preme sull’acceleratore e offre sulla testa di Riccio il pallone del vantaggio. Buona tenuta atletica nei 90 minuti.

Riccio 7: la pistola più calda del Primavera 1. Mortifero coi suoi inserimenti a fari spenti, oggi ha incornato l’1-0 salendo in cielo con uno stacco super.

Camara 5,5: evanescente, sbiadito specialmente nelle cose che sa fare meglio. Si perde in una partita che non entra mai nelle sue corde. Dal 65′ Artesani 5,5: Bosi sperava in un approccio diverso, più centrato e meno timido. Inutile dire che sia rimasto deluso dalla sua poca lucidità nelle scelte e la sua presenza quasi nulla nella costruzione.

Gobbo 6: meglio in fase di spinta che in copertura. Si accende con più frequenza nella ripresa, andando anche vicino al bersaglio con un mancino violento.

Bonanomi 5: più ragioniere che agitatore, viene spesso a cucire il gioco allargando il suo raggio d’azione. Poi, gli si chiude la vena e costringe i suoi a giocare l’ultima manciata di minuti in 10.

Baldo 6: destro incastonato a centimetri dal palo lungo… anzi no. Strozzato l’urlo di gioia soltanto grazie ad un impressionante volo di Renzetti. Dal 65′ Michieletto 6: entra in un momento complicato da decifrare, avendo pochi palloni per mettersi in ritmo nella metà campo offensiva.

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