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Il calcio piange la scomparsa di Eriksson: il ‘professore’ che lanciò Baggio

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Sven Goran Eriksson

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Sven Goran Eriksson, allenatore in grado di portare novità e di raccogliere diversi trofei, anche in Italia. La notizia della sua morte è stata diffusa dalla sua famiglia con un comunicato e dai vari club sono arrivati i primi messaggi di cordoglio. Come la Sampdoria: “Ciao Sven” e un cuore azzurro. Tantissimi tifosi piangono lo svedese, un vero e proprio gentelman del calcio mondiale. Una carriera che è stata costellata da tantissimi incarichi e vittorie. Ha saputo lottare anche contro la malattia: “Ho il cancro” ha annunciato lui stesso a gennaio 2024. Una notizia che ha sconvolto il mondo allora e ancor di più oggi. Un esempio per come ha affrontato questi ultimi mesi di vita.

La carriera da allenatore di Sven Goran Eriksson

Sven-Göran Eriksson è stato uno degli allenatori di calcio più noti a livello internazionale, con una carriera che ha attraversato decenni e continenti. Nato il 5 febbraio 1948 a Torsby, in Svezia, Eriksson ha iniziato la sua carriera come giocatore, ma è come allenatore che ha raggiunto la fama mondiale. La sua carriera è segnata da successi in club di alto profilo, così come dalla guida della nazionale inglese in competizioni internazionali di grande importanza.

Inizio di carriera in Svezia e il successo con il Göteborg

Eriksson ha iniziato la sua carriera da allenatore in Svezia, dopo aver smesso di giocare a causa di un infortunio. Il suo primo incarico di rilievo è stato con il Degerfors IF, dove ha mostrato subito le sue capacità portando la squadra alla promozione in Allsvenskan, la massima divisione svedese. Tuttavia, il suo primo grande successo è arrivato con l’IFK Göteborg. Eriksson ha preso in mano la squadra nel 1979 e, in breve tempo, l’ha trasformata in una forza dominante. Nel 1982, ha guidato il Göteborg alla vittoria nel campionato svedese, ma soprattutto alla conquista della Coppa UEFA (l’attuale Europa League), sconfiggendo l’Amburgo in finale. Questo trionfo ha reso Eriksson uno dei giovani allenatori più promettenti d’Europa.

L’avventura in Italia: Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio

Il successo europeo con il Göteborg ha attirato l’attenzione dei club italiani, e nel 1984 Eriksson è stato ingaggiato dalla AS Roma. Con i giallorossi, ha vinto la Coppa Italia nel 1986, ma non è riuscito a replicare il successo europeo ottenuto in Svezia. Dopo un periodo con la Fiorentina, dove non è riuscito a ottenere risultati significativi, ma dove ha lanciato un certo Roberto Baggio, Eriksson ha fatto ritorno in Italia alla guida della Sampdoria nel 1992. Con la Sampdoria, ha conquistato un’altra Coppa Italia nel 1994. Il vero apice della sua carriera italiana è arrivato con la Lazio, dove è stato allenatore dal 1997 al 2001. Con i biancocelesti, Eriksson ha vinto una serie di trofei importanti, tra cui un Scudetto (il campionato italiano) nel 2000, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, una Supercoppa Europea e un’altra Coppa UEFA. Questo periodo ha consolidato la sua reputazione come uno degli allenatori di club più vincenti del panorama calcistico europeo.

L’esperienza come CT dell’Inghilterra

Nel 2001, Eriksson è diventato il primo allenatore straniero della nazionale inglese, un incarico che ha attirato molta attenzione mediatica. Durante la sua gestione, che è durata fino al 2006, l’Inghilterra ha avuto prestazioni solide, qualificandosi per i Mondiali del 2002 e del 2006 e per gli Europei del 2004. Tuttavia, nonostante le aspettative elevate, la squadra non è riuscita a superare i quarti di finale in nessuna di queste competizioni. Nonostante le critiche, Eriksson è riuscito a mantenere l’Inghilterra costantemente competitiva a livello internazionale.

La carriera post-Inghilterra

Dopo aver lasciato la nazionale inglese, Eriksson ha avuto una carriera nomade, allenando in vari paesi e contesti. Ha guidato il Manchester City nella Premier League per una stagione (2007-2008), dove ha ottenuto un decente nono posto, ma è stato licenziato a causa di divergenze con la dirigenza. In seguito, Eriksson ha accettato incarichi con la nazionale del Messico e della Costa d’Avorio, ma senza particolari successi. Ha poi allenato club in campionati minori, come il Notts County in Inghilterra e il Leicester City. Più tardi nella sua carriera, Eriksson ha lavorato in Cina, allenando lo Shanghai SIPG e il Shenzhen FC, contribuendo alla crescita del calcio nel paese asiatico.

Lo stile di gioco e l’impatto

Eriksson è stato noto per il suo approccio tattico flessibile e la sua capacità di adattare la squadra agli avversari. Non è stato associato a un unico stile di gioco, ma piuttosto alla capacità di leggere le partite e fare aggiustamenti efficaci. Era apprezzato per la sua calma e la sua compostezza, qualità che lo hanno reso un leader rispettato sia nei club che nelle nazionali.

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