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Roony Bargdhji, dal Kuwait a Copenaghen fino alla Top 100 del CIES

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Roony Bargdhji Copenaghen

Si può avere a 18 anni un bagaglio di esperienze tra i professionisti già invidiabile? A quanto pare sì, citofonare a casa Roony Bargdhji: nuovo talentino del Copenhagen, grande fucina di diamanti grezzi che rispecchia la crescita esponenziale del movimento calcistico del Nord Europa. Il nostro viaggio tra i 100 giovani Under 20 più esperti continua, facendo tappa tra i fiordi e i ghiacci danesi, dove le latitudini sono proibitive per tutti ma il talento riesce comunque a scaldare i cuori.

Roony Bargdhji, l’incredibile storia di un Kuwaitiano in Danimarca

Sembra l’incipit di un romanzo, di una storia quasi onirica, eppure è soltanto la magia della realtà. Nato a Kuwait City, con passaporto Svedese ma impiantato in Danimarca per giocare a calcio, il classe 2005 arricchisce di fascino una storia che di per sé ha già raccontato molto con i suoi numeri. Siamo infatti davanti ad uno dei talenti più prematuri della storia calcistica recente, perché all’età di 18 anni l’esterno d’attacco ha già collezionato 78 presenze con il Copenhagen, realtà gigantesca del calcio danese, nonché la più prestigiosa e vincente. Trofei, appunto, quelli che può già sfoggiare con orgoglio: messi in bacheca due scudetti una Coppa di Danimarca, abdicando lo scorso anno dopo due stagioni consecutive a premio.

La pazza notte di Copenhagen e il gol allo United

Ritornando alla statistica che ha ispirato questa storia, parliamo di un classe 2005 che nella scorsa stagione ha accumulato 37 apparizioni condite da 11 gol, assaporando 4 volte la Champions League e segnando quel 4-3 che sà di miracolo contro il Manchester United, rete che ha provocato il passaggio agli ottavi di finale dei danesi e l’uscita di scena dei Red Devils. Un evento spartiacque, sliding door di una stagione e forse di una giovanissima carriera. Parliamo quindi di un ragazzo già abituato a mietere vittime importanti, oltre che a trattare il pallone anche quando la situazione scotta. E quei 2142 minuti totali in campo sono destinati ad aumentare esponenzialmente, attirando chissà, qualche riflettore dal Vecchio Continente che già lo monitora con interesse.

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