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Inter-Carboni, la differenza con Yildiz per la Juve: cederlo è stata la scelta giusta?

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Valentin Carboni

L’Inter si prepara ad affrontare la nuova stagione ormai alle porte da campioni in carica, tenendo conto dei rinforzi delle altre competitor per provare a evitare il bis dei nerazzurri. Dal canto proprio, però, i nerazzurri sono costretti alla resa dei conti per quanto riguarda le trame offensive: Inzaghi vorrebbe avere con sé cinque scelte diverse, il club meneghino al momento soddisfa i requisiti. Ci sarebbe stato, però un sesto calciatore presente, ma la società ha optato più giusto l’ennesimo prestito lontano dal Duomo. Dopo il primo prestito – a inizio stagione – pur rimanendo in Lombardia, in Brianza, Valentin Carboni ha fatto parlare di sé, e facendo rimpiangere i tifosi più accaniti di non esserselo goduti. Sotto la gestione di Raffaele Palladino è cresciuto in maniera esponenziale, seppur non abbia fatto delle realizzazioni il suo fiore all’occhiello. Le prestazioni, però, gli sono valse addirittura un’inaspettata chiamata dall’Albiceleste per la Copa America, scalfendo nientepopodimeno che Paulo Dybala. Il gioiellino del Monza, di proprietà nerazzurra, è stato il più piccolo della corazzata di Lionel Scaloni, poi laureatasi campione d’America.

Carboni-Inter, futuro lontano da Milano

Le carte in tavola per proseguire – o meglio, iniziare, la propria avventura con la maglietta dell’Inter mai prima d’ora erano così vicine. E invece no, altro prestito con diritto di riscatto fino al prossimo giugno. Questa volta, l’ostacolo numero uno da affrontare è quello di uscire dalla propria zona confort, cambiando Paese e di conseguenza campionato: Ligue 1. In Francia da un italiano. Può sembrare un paradosso ma non lo è. Il Marsiglia di Roberto De Zerbi ha certificato – in comune accordo con l’Inter – l’arrivo del ragazzo tramite la nota ufficiale con formula prescritta. La domanda che in molti si pongono nei pressi di Appiano Gentile è il motivo di questa scelta. Con uno tra Arnautovic e Correa da piazzare, Carboni sarebbe stato veramente fuori dai piani nerazzurri? Esempio contrario a quello di Yildiz, la Juventus, con il neoallenatore – Thiago Motta – per affidargli una centralità nel suo assetto di gioco, ha voluto fare a meno di Chiesa – altra scelta opinata da molti. Stessa età, destini diversi: uno nuovamente lontano da casa, l’altro ancora in fiducia della società.

Il reparto offensivo dell’Inter

L’Inter si è trovato da avere un pacchetto offensivo folto, a uno scarno, qualora dovessero partire i due esuberi lì davanti. Arnautovic al suo ritorno a Milano, ha vissuto un’annata complicata dal punto di vista muscolare – l’età incide – e solo in qualche occasione si è mostrato un sostituto degno di mantenere alto il livello. Correa, invece, ha fatto il giro dei prestiti salvo poi concludere la stagione nella nuova squadra di Valentin Carboni, il Marsiglia, senza però lasciare alcun dubbio sul riscatto. Ed è stato spedito immediatamente al mittente. Alla coppia offensiva, ormai in perfetta sintonia, formata da Lautaro e Thuram, si è aggiunto Taremi. Qualora l’Inter dovesse liberarsi di uno dei due sopracitati, vorrebbe dire assolutamente trovare una quinta punta, all’altezza e alla quale vada bene stare dietro le quinte. Difficile.

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