Avellino, da calciatore a tecnico: una storia d’amore a tinte biancoverdi firmata Biancolino

Negli ultimi anni il campionato di Primavera 2 è diventato una vetrina interessante per molte realtà di provincia, meno blasonate rispetto alle big del massimo campionato giovanile, ma che offrono comunque un ambiente serio e competitivo ai giovani per potersi esprimere al meglio. Tra le neopromosse che si affacceranno al campionato Primavera 2 di questa stagione spicca la presenza dell’Avellino, vincitrice del girone B di Primavera 3 sotto la guida del mister Raffaele Biancolino, confermato dalla società campana anche per la stagione 2024-2025.

Biancolino, la storia da calciatore

Nato a Napoli nel 1977, Biancolino inizia la propria carriera da calciatore grazie a diverse esperienze con varie squadre di Serie D e Serie C, ma la sua carriera ha una svolta quando nel 2003 passa all’Avellino contribuendo a quattro promozioni in Serie B degli irpini. Proprio con i biancoverdi Biancolino ha mostrato le sue capacità di attaccante prolifico, segnando gol cruciali che hanno spesso determinato il destino della squadra e, che assieme alla sua grinta e alla sua dedizione, lo hanno reso un beniamino dei tifosi, per i quali è noto come “Il Falco”. Nel palmares di Biancolino spiccano le vittorie dei due campionati di Serie C con l’Avellino e un premio come capocannoniere del proprio girone.

Carriera da allenatore di Biancolino

Dopo aver concluso la sua carriera da giocatore, Biancolino ha deciso di rimanere nel mondo del calcio, questa volta nelle vesti dell’allenatore. Dal 2022 è l’allenatore dell’Avellino Primavera e per un breve periodo nel 2022 è stato allenatore della prima squadra biancoverde, in una soluzione ad interim.

Modulo e tattica con l’Avellino

Come allenatore, si può dire che Biancolino abbia portato con sé la stessa passione e dedizione che lo hanno caratterizzato da giocatore, impostando la propria filosofia su uno stile di gioco calcisticamente “aggressivo”, dettato da un pressing alto e costante, accompagnato da una notevole solidità difensiva (l’Avellino ha avuto la miglior difesa del proprio girone), il tutto impostato prevalentemente sotto le vesti di un 3-5-2.

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