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Lupoli: “In Italia mentalità sbagliata. Troppa pressione sui giovani”
Le parole dell’ex attaccante sui giovani
I giovani, la loro gestione, il poco coraggio di lanciarli in campo. Un tema caldissimo nelle ultime settimane, specialmente dopo l’amara eliminazione dell’Italia di Luciano Spalletti dall’Europeo giocato in Germania. L’argomento è stato affrontato anche da Arturo Lupoli, ex attaccante prodigio del nostro calcio. Da giovanissimo, Lupoli lasciò l’Italia per approdare in Premier League, dove l’Arsenal gli offrì la possibilità di crescere e maturare, fino al debutto nella massima serie. L’ex giocatore, oggi con un ruolo da tecnico nel settore giovanile del Parma, ha parlato del tema in un’intervista rilasciata a La Stampa.
Lupoli e la sua esperienza in Inghilterra
“Andai all’Arsenal perché la situazione regolamentare era simile a quella di oggi. Mi voleva il Milan, ma il Parma chiedeva circa 2 milioni. Invece Tottenham e Arsenal potevano proporre un progetto di crescita e condizioni economiche impareggiabili, anche potendo solo gestire un indennizzo di poche centinaia di migliaia di euro. Di lì scegliemmo l’Arsenal con la mia famiglia. Se lo rifarei? Credo di sì. Ho conosciuto un mondo nuovo, l’Arsenal mi ha messo nelle condizioni ideali di crescere come ragazzo e calciatore. Dandomi delle opportunità che in Italia ancora oggi non ti concede quasi nessuno”.
Troppa pressione e mentalità sbagliata: parla Lupoli
“Se hai qualità, all’estero a 17 anni ti alleni sempre in prima squadra, ti concedono delle chances appena possibile, poi dipende da te, ovviamente serve anche un po’di fortuna. Italia? La mentalità è tutta sbagliata, a 18 anni inizi un biennio in Primavera, poi magari vai in prestito, poi si vedrà. Io non consiglio ai ragazzi di andare via dall’Italia, ma quando lo fanno li capisco, da noi c’è troppa pressione e non si dà mai il tempo di sbagliare”.
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