Primavera 1
Primavera 1 sempre più U20, i 7 fuori quota, chi ne usa di più e chi di meno: Juventus e Milan le più virtuose
Ecco i dati relativi all’età media delle formazioni del campionato Primavera 1 dopo il campo di regolamento
Un campionato U20 sotto mentite spoglie. Il Primavera 1 alzerà definitivamente il limite di età a 20 anni a partire dalla stagione 2024-2025 con la nuova riforma, ma già da quella corrente troviamo delle novità in merito alla questione fuori quota, concetto che verrà eliminato dal prossimo anno. Come si legge dal regolamento del campionato al punto 8, dedicato alla “Partecipazione dei calciatori”, possono prendere alla manifestazione durante la regular seasom atleti che abbiano compiuto il 15esimo anno di età e che siano nati dopo 1° gennaio 2005. Tutto giusto per carità, se non fosse che possono essere schierati contemporaneamente 6 giocatori nati nell’anno 2004 e un fuori quota senza limiti di età. In parole povere, nella distinta dei 22 convocati, è possibile che ogni squadra porti con sé più della metà dei giocatori fuori dalla categoria U19. Ma andiamo a vedere come si sono mosse le società.
Juve e Milan fuori dal coro
Juventus e Milan sono le due squadre che hanno schierato meno classe 2004 nelle prime due giornate. Nel caso dei bianconeri, Montero non farà affidamento su nessun fuori quota durante quest’anno. Il progetto juventino è chiaro già da due stagioni: linea verde e prospetti subito in Next Gen, il tecnico uruguagio alla sosta viaggia a punteggio pieno senza aver messo in campo 2004 contro Cagliari e Lecce. Baroncioni e Nsiala sono gli unici over messi in campo da Abate, con il Milan che ha fatto bottino pieno contro Monza e Bologna. Menzione d’onore per Inter, Bologna e Atalanta (media di 2,5 nelle prime due uscite), con la Dea che ha lanciato nella propria seconda squadra contro la Virtus Verona alla prima giornata il 2005 Palestra e il 2006 Mendicino, oltre agli altri reduci delle ultime annate in Primavera.
Lecce capogruppo
Tra le meno virtuose per quanto concerne la linea verde in Primavera c’è il Lecce, che nelle prime due gare stagionali ha sfruttato il nuovo regolamento mettendo ben 7 classe 2004 dal 1′. L’avvio dei campioni d’Italia non è stato esaltante- 0 punti in due gare- ma la base tricolore composta da Pascalau, Vulturar, Samek e Munoz potrà fare la differenza a lungo termine. Non brilla in questo speciale classifica nemmeno il Torino, secondo l’anno scorso in regular season, con una media di 6,5 nelle prime due giornate, la stessa del Monza. A quota 6 troviamo Roma, Sassuolo, Sampdoria ed Empoli. Tre delle squadre che nella passata stagione giocarono i play-off, dunque, hanno optato per la linea della continuità, confermando i rispettivi allenatori (Coppitelli in Salento, Guidi nella capitale e Scurto in Piemonte) e lo stesso gruppi squadra.
Il “futuro” è adesso
Tracciando un bilancio finale, la media di fuori quota schierati dal 1′ per squadra del campionato Primavera nelle prime due giornate è di 4,58 (vicino ai 5 dell’anno scorso), ma se escludiamo Juventus e Milan si alza a 5 pieno. I dati non mentono, il campionato Primavera si sta avvicinando sempre di più ad essere una competizione giovanile U20 e non più U19. Nulla che non sapessimo già, ma la domanda sorge spontanea: perché presentare la rivoluzione in termini di limiti di età a partire dal 24-25 e non attuarla già da ora? Certo, si dà la chance alle società di rendere già ora il Primavera 1 già “vecchio” da ora, con le conseguenti polemiche ed opinioni avverse. Ciò che è chiaro, ancora una volta, è che esiste una contraddizione: si fa fatica, nel nostro paese, ad incanalare il talento nei palcoscenici calcistici più rilevanti, ma le riforme stesse non seguono la linea più virtuosa in merito alla crescita dei giovani. Che sia un tentativo per spingere i club alla creazione delle seconde squadre sul modello Juventus e Atalanta? Restano tanti interrogativi, le risposte, invece, tardano ad arrivare.
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