Lecce
Lecce in caduta libera. Quali sono i motivi della crisi?
Dopo una grande stagione il Lecce è in calo, urge un drastico cambiamento
Dopo la convincente stagione passata al vertice del campionato e giocata al top della forma, il Lecce ha iniziato la nuova annata calcistica con più di qualche problema, palesando evidenti difficoltà sul piano di gioco e non riuscendo mai a centrare la partita e la vittoria in ben 12 partite giocate dall’inizio di questa stagione.
Diverse cause e il tempo scorre: Corvino saprà cosa fare?
Premettendo che le qualità del DS del Lecce Pantaleo Corvino non si mettono in discussione, la situazione attuale non è di certo delle migliori e questo potrebbe essere dovuto anche a scelte mal calcolate che nel tempo potrebbero aver portato i loro frutti. Chiave di volta del discorso è sicuramente il fatto di voler puntare tanto su giocatori stranieri fin dalla Primavera o addirittura dall’U18, scelta non condivisa da diversi tecnici che nel passato hanno guidato alcune formazioni del settore giovanile dei giallorossi, nonché che ha fatto perdere l’interesse a diversi ragazzi aspiranti o militanti tra le giovani leve salentine, che fin da subito si vedevano chiusi in gabbia e non vedevano all’orizzonte possibilità di emergere se non altrove.
Altro aspetto decisamente fondamentale che non può e non deve passare in secondo piano è anche il fatto che molti elementi della squadra a disposizione di Coppitelli galleggiano tra più compagini, non trovando mai un equilibrio né a livello di idee di gioco (diversi allenatori), né di compagni, né di ambiente: basti pensare a Burnete e talvolta Smaijlovic che alternano allenamenti con la Prima Squadra e partite con la Primavera, o a tantissimi giovani che invece fanno su e giù tra U18 ed U19.
Quest’ultimo punto è poi un chiaro ed evidente motivo della disfatta europea che, ovviamente, non è dovuto solo a questo, ma il fatto di aver dovuto schierare per 7/11 la squadra agli ordini di mister Schipa viste le regole stringenti della competizione non ha di certo aiutato. Non possiamo dire con certezza se sarebbe finita diversamente o allo stesso modo, ma, se Coppitelli avesse avuto modo di schierare McJannet, Berisha, Dorgu e Corfitzen dal 1’ probabilmente la musica sarebbe stata diversa.
Volendo tirare le somme quindi potremmo rintracciare diverse cause scatenanti: malcontento di diversi giocatori che potrebbero non aver preso di buon gusto gli addii e le scelte societarie ed eventuale spaccatura interna dovuta a questo; minestrone di lingue e nazionalità, con alcuni giocatori ancora non perfettamente amalgamati alle idee dell’allenatore; formazione mosaico fluido, con elementi (si pensi a Kodor, Minerva, Pacia, Burnete o Smaijlovic per citare qualcuno) che galleggiano tra le diverse formazioni.
E ora…
Come finirà non lo sapremo prima di fine stagione, quello che si può immaginare però è che dopo la debacle europea ed un inizio così tanto disastroso, qualcosa cambierà, ed a farne le spese potrebbero i “senatori” della squadra a cui ormai la Primavera sta più che stretta sia per doti che per anzianità, con il loro posto che verrà poi prontamente preso da nuovi innesti o dai ragazzi della formazione U18 che fino ad ora ha dimostrato di valere più di quel che si potesse aspettare e stanno mettendo in campo diverse belle prestazioni, portando a casa tanti bei risultati. Serve un cambiamento drastico per invertire la rotta e deve avvenire il prima possibile. Il mercato di gennaio ci regalerà sicuramente delle sorprese sia in entrate che in uscita. Corvino in questo è un mago, lavorando in silenzio ed agendo nell’ombra il Lecce potrà ritrovare lo smalto.
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