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Lazio-Torino, le pagelle dei granata: Dellavalle e Ruszel tuttofare

Le pagelle dei ragazzi di Scurto

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Continua il grand tour della decima giornata di campionato, che in questo sabato fa tappa al “Fersini” di Formello per vivere le emozioni di Lazio-Torino. Due squadre in salute: i biancocelesti rincorrono da vicino il secondo posto in campionato e suonano tutt’altra musica rispetto ad una Youth League stonata; per i granata sono due i successi consecutivi e la zona playoff è un obiettivo nitido e concreto. Dopo le fasi interlocutorie, al decimo e al quindicesimo ci pensano prima Ciammaglichella e poi Dellavalle a spaventare Magro, con il montante scosso dalla testata del difensore. Nel momento in cui il Torino aveva messo le tende nella metà campo offensiva, arriva la sliding door: D’Agostini dà uno sguardo alla porta e il suo mancino si carica di veleno per la deviazione di un difensore, Bellocci può solo osservare e la Lazio è avanti. Il colpo preso raffredda i bollenti spiriti di un Torino fino a quel momento arrembante, anche se la Lazio fatica ad imporre i suoi ritmi, limitandosi ad un ordinato lavoro di schermo e ripartenza. Nella ripresa gli ospiti provano costantemente ad attaccare la densità del muro difensivo, ma sulla prima sbavatura nella copertura difensiva, Gonzalez viene mandato in porta dal pallone spartiacque di Yordanov per fare 2.0. Il finale è puro controllo per la Lazio, che si siede sul divano momentaneamente al secondo posto in classifica.

DIFENSORI

Bellocci 6: messo fuori causa da una deviazione, il portiere si rifà con gli interessi calando un riflesso super sul piattone aperto di Sana Fernandes. Capitola nuovamente sul destro masticato di Gonzalez.

Bianay 5,5: perde il duello sulla catena di destra con Bordon. Timido nella fase di possesso, meglio nella tenuta su Fernandes sul piano atletico. Dal 73′ Muntu S.V.

Dellavalle 7: va a centimetri dallo spunto per stappare il match, ma l’incornata si stampa sul palo. Guida il reparto con la consueta leadership e argina l’esuberante Fernandes giocando di astuzia. All’occorrenza, fa anche il regista aggiunto: tuttofare.

Rettore 5,5: ingaggia un duello di nervi e fisicità con D’Agostini, che gli costa un cartellino e l’uscita dal campo all’intervallo. Dal 45′ Mendes 5,5: viene attirato dal movimento di D’Agostini e lascia una voragine centrale per l’inserimento del raddoppio di Gonzalez.

Antolini 6: generoso nella continua presenza offensiva, non sempre preciso nell’ultimo passaggio. 

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CENTROCAMPISTI

Dalla Vecchia 5,5: è forse l’anello debole nel centrocampo granata. Non accompagna con forza la manovra e rimane spesso su un livello basso di intensità. Dal 61′ Franzoni 5,5: ingresso non necessariamente indimenticabile. Non manca l’impegno, ma il ruolo ibrido a muoversi tra le linee non aderisce alle caratteristiche del classe 2005.

Ruszel 7: è la fiamma che alimenta il fuoco del Torino, un perno attorno al quale si sviluppa il gioco. Piazzati velenosi, ricerca della profondità e sangue ghiacciato nella gestione del pallone. Non lasciatevi ingannare dalla statura, nel rettangolo verde giganteggia.

Savva 6,5: tanta continuità nelle incursioni offensive, che permettono al Toro di avere una scelta in più negli ultimi densissimi metri di campo. Le sue progressioni spezzano il ritmo e donano imprevedibilità ad una fase offensiva altrimenti più prevedibile.

 

ATTACCANTI

Padula 6: lotta nella fitta nebbia della difesa biancoceleste, uscendo a volte vincitore, a volte non trovando il guizzo risolutore. Dall’86’ Gabellini S.V.

Ciammaglichella 6: ingrana la quinta quasi subito, creando i presupposti per far male già al decimo minuto con un blitz deciso nel cuore dell’area. Con il passare dei minuti perde consistenza e si defila da ruolo di protagonista a comparsa.

Njie 6,5: continui impulsi col suo dribbling che lascia sul posto i difensori, male però nell’ultima scelta.  Dall’86’ Longoni S.V.

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