Primavera Tim Cup
Ruszel e Dellavalle impeccabili, Ciammaglichella decide: le pagelle del Torino
Tutti i voti dei padroni di casa
Dopo il trionfo in casa nel derby della mole, il Torino torna tra le mura amiche per affrontare l’Inter nei quarti di finale di Primavera Tim Cup. Mister Scurto può contare su un periodo di forma convincente per i suoi ragazzi, con l’ulteriore iniezione di fiducia rappresentata dalla vittoria nella stracittadina. Dall’altra parte del rettangolo verde però, troviamo il miglior attacco dell’intero Primavera 1, incontenibile nella scorsa giornata di campionato: il 6-2 con cui la banda di Chivu ha livellato al suolo la Lazio funge da monito ai granata e ricorda che il fattore casa dovrà essere coadiuvato da una prestazione di carattere ed intensità. Per venti minuti regna l’equilibrio e lo studio costante, alla ricerca dello spiraglio giusto. I primi segnali li dà l’Inter, con il doppio blitz esplosivo di Berenbruch e Spinacce disinnescato da uno splendido Abati; il Toro restituisce il colpo con Gabellini, che col sinistro manca lo specchio per inerzie. La lotta di nervi e talento si stappa definitivamente con la fiammata di Ciammaglichella, che supera Raimondi e manda i granata negli spogliatoi sopra di uno. Nel secondo tempo, l’Inter prova a ritoccare la sceneggiatura con una fiammata iniziale che culmina nell’occasionissima sprecata da Spinacce. Si tratta però di un impulso isolato, nel contesto di una ripresa più fiacca per i nerazzurri: la banda di Scurto ne approfitta per
Difensori: Abati in versione “Superman”, Dellavalle meticoloso
Abati: Decisivo quando conta, con uscite alte e riflessi. Il mancino di Spinacce sta per togliere le ragnatele all’incrocio, e allora il portiere del Torino decide di anticipare il pallone nelle intenzioni, togliendo anche la polvere dal montante.
Bianay Balcot 6,5: nei secondi 45, si sgancia dalla difesa con più intraprendenza. Grande tenuta fisica, non cala mai neanche nell’attenzione all’uno contro uno con Quieto.
Azevedo Mendes 6,5: Spinacce o Sarr, cambia poco o nulla. Devono tutti fare i conti con la sua solidità e i suoi recuperi.
Dellavalle 7: difficile trovare una partita dove risulti insufficienze. Difensore ordinatissimo e capace di grandi letture; anche oggi pomeriggio si presenta in ufficio con la giusta concentrazione.
Muntu 6,5: il cliente è di quelli tosti, quelli che se gli lasci un minimo di respiro possono entrarti in testa e penetrare i tuoi incubi. Il duello con Kamate però, è una costante nella partita anche grazie alla buona applicazione nella doppia fase del laterale destro granata.
Centrocampisti: Ruszel professore, Ciammaglichella scuote
Dalla Vecchia 6: qualche impulso iniziale, poi una lenta uscita di scena, travolto dal ritmo del match. Si rivede timidamente nel finale, ricacciando la testa fuori dal buco e gestendo qualche pallone che scotta.
Ruszel 7: granitico, chiude ermeticamente la cerniera in mezzo al campo con letture di talento e visione di gioco. Meticoloso come un bibliotecario quando ripone negli scaffali i libri fuori posto.
Ciammaglichella 7,5: il suo ruolo ibrido è come un bug in un sistema informatico. Spesso illeggibile per la difesa, bascula tra fascia sinistra e trequarti, sgasando con tanta qualità. Al tramonto del primo tempo firma il suo personalissimo capolavoro con un gol di esuberanza fisica e tocco. Dal 68′ Silva 6,5: a livello tattico, prende in consegna un’eredità pesante. L’interpretazione del ruolo è da grande attore del centrocampo, tra sostanza e qualche ricamo di talento.
Attaccanti: Savva e Njie di lotta e di governo
Savva 6,5: da apprezzare i due polmoni di acciaio, che gli permettono di resistere al tono atletico della gara e di giocare 90 minuti a cento all’ora. Dal 90′ Longoni S.V.
Gabellini 6: va a centimetri dal gol spartiacque. Lotta mettendo intensità nel duello coi centrali difensivi, alle volte rimanendo solo sull’isola. Dal 68′ Franzoni 6: assolve come può un ruolo non facile, facendo a sportellate e tenendo su la squadra nei limiti del possibile.
Njie 6,5: trova più continuità nelle giocate all’alba del primo tempo. Aidoo gli prende le contromisure e lo costringe ad una fase difensiva che il 29 interpreta con buona intensità e tanta voglia di incidere, anche nella metà campo dove è meno abituato a giocare.
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