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Malù Mpasinkatu: “Akinsanmiro è fuori categoria per la Primavera”

Il dirigente ci racconta il centrocampista dell’Inter

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Akinsanmiro Inter Primavera

“Storie di Primavera”. La prima storia raccontata da noi di Mondoprimavera è stata quella di Ebenezer Akinsanmiro. Il centrocampista dell’Inter ha esordito in Serie A contro il Lecce. La sua storia in Italia, però, è iniziata un paio d’anni prima: era il marzo del 2022 per la 72esima edizione della Viareggio Cup. Lui ha giocato con l’Alex Transfiguration ed è arrivato in finale, dove ha perso contro il Sassuolo. 

AKINSANMIRO E LA SORPRESA AL BEYOND LIMITS

Un percorso importante nelle sue sette gare nella kermesse dove si è messo in mostra e ha colpito lo scouting nerazzurro. L’Inter l’ha portato in Italia per fargli fare il percorso con la Primavera di Chivu. Inzaghi l’ha osservato e l’ha portato più volte ad allenarsi con i grandi fino a farlo esordire in questa stagione. Di lui abbiamo parlato con il primo ospite: Malù Mpasinkatu, direttore sportivo congolese e opinionista in Tv. 

Ebenezer Akinsanmiro

Ebenezer Akinsanmiro

Malù Mpasinkatu e la storia di Akinsanmiro

Malù Mpasinkatu ci ha parlato di Akinsanmiro: “Lo conoscevo già, era uno dei migliori prospetti del 2004 di tutta l’Africa. La Nigeria a livello giovanile è uno dei bacini più importanti e ho apprezzato la scelta, insolita, fatta dall’Inter, che ha usato uno slot da extra-comunitario per un giovane. Non è mai facile prendere un ragazzo direttamente dall’Africa senza fargli fare uno step di mezzo, come spesso avviene con i club del nord Europa. Akinsanmiro è uno dei pochi casi e l’Inter ha dato un segnale: anche le piccole possono farlo. Lui in Primavera è fuori categoria e sappiamo che Inzaghi i giocatori sa farli crescere. Il fatto di averlo fatto esordire è già molto importante”. 

Ma quale futuro avrà Akinsanmiro? Ecco il pensiero di Malù: “Dipende dalla visione della società. I giocatori vanno fatti giocare ma farlo in quello dell’Inter di oggi è quasi impossibile. Un passaggio in una neopromossa in Serie A potrebbe garantirgli parecchio minutaggio. Ha tutto il tempo per far vedere le sue qualità. Un altro club che ha avuto un coraggio simile è stato il Cagliari, quando portò Zito Luvumbo in Italia. Penso che il Cagliari potrà fare una plusvalenza di livello, se dovesse venderlo in futuro. Le regole sull’extra-comunitario, in Italia, sono a mio avviso anacronistiche. I paesi del nord Europa ci puntano e fanno affari molto importanti ogni anno”. 

E i “nuovi” Akinsanmiro? Malù spiega: “Non amo fare nomi, ma il talento in Africa non c’è soltanto nei paesi noti come Nigeria, Camerun e Senegal. Oggi puoi trovarlo anche in Botswana o in Guinea, per fare un esempio. Un nome è Franculino Djò, un 2004 che sarebbe stato da prendere per le italiane. Invece gioca in Danimarca, ha fatto un’ottima Coppa d’Africa. Si tratta di uno di quei giocatori da non farsi scappare, perché hanno un futuro. E hanno prezzi più bassi: sono giocatori forti, da prendere in paesi che finora non hanno consegnato superstar al grande calcio. Ci tengo a fare un applauso al Brazzaville, formazione del Congo, che a livello di prima squadra non ottiene gli stessi risultati delle giovanili. Anche lì puoi trovare giovani importanti”. 

“Storie di Primavera”: la diretta su Akinsanmiro con Malù Mpasinkatu

La crescita del classe 2004, i futuri Akinsanmiro e il movimento africano nel calcio. Di seguito l’intervento di Malù Mpasinkatu ai nostri microfoni. 

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